“Santa Samantha Vs”, il teatro per il web di Rosario Palazzolo
In attesa di poterlo presentare “dal vivo”, con il pubblico in sala, il Teatro Biondo di Palermo propone in anteprima streaming lo spettacolo Santa Samantha Vs scritto e diretto da Rosario Palazzolo, uno dei più apprezzati scrittori e drammaturghi della nuova scena siciliana.
Non si tratta di una registrazione video dello spettacolo, ma di un prodotto realizzato appositamente per lo streaming con la collaborazione del videomaker Alessandro Vancardo. Luci, inquadrature e montaggio tengono conto dello specifico linguaggio video, mentre gli attori interagiscono con la telecamera, la cui presenza diventa parte integrante della drammaturgia.
Santa Samantha Vs sarà disponibile gratuitamente sul canale YouTube del Teatro Biondo domenica 4 e domenica 11 aprile alle ore 18.00 (visibile fino alle 24.00).
Santa Samantha Vs è una trilogia teatrale che comprende i testi Lo zompo (interpretato dallo stesso Palazzolo), Mari/age (interpretato da Alessio Barone, Delia Calò, Chiara Italiano, Viviana Lombardo, Sabrina Petyx) e La veglia (interpretato da Filippo Luna). Le scene dello spettacolo sono di Luca Mannino, i costumi di Daniela Cernigliaro, il disegno luci di Alice Colla, le musiche originali di Francesco Di Fiore.
Si tratta di uno spettacolo «caotico e misterioso, festoso e rivoltante – spiega Palazzolo – ambientato nel teatrino di una parrocchia, in una sala trattenimenti e in una camera mortuaria, dove i personaggi vivono e scompaiono e tornano e si alternano, sette personaggi che vediamo crescere e vivere e mutare così come la storia, una storia che si sviluppa intorno alla figura di Samantha, una bambina, e poi una donna, che nasce e cresce a Palermo e che vive un’esistenza minima, fatta di cugine, di santissime Marie, di credenze popolari che l’incoronano, suo malgrado, “Madonna in terra”, obbligandola a dispensare miracoli, a tutti i costi».
I tre capitoli della storia restituiscono momenti salienti della vita di Samantha, alla quale la gretta comunità di appartenenza attribuisce poteri magico-religiosi. La narrazione, tanto drammatica quanto grottesca, è il pretesto per smascherare le ipocrisie, le frustrazioni e le miserie morali di un piccolo mondo meschino, nel quale le dicerie, lo stigma sociale e il bisogno di soddisfare gli istinti primordiali prevalgono sul buonsenso e sulla pietà.
Se nei primi due capitoli della trilogia Palazzolo suggerisce una deriva morale che è frutto di miserie e bassezze dell’animo umano, traviato dall’ignoranza e dalla cupidigia, ne La veglia siamo dinanzi a una distopia orwelliana, nella quale Carmela – mamma dell’ormai defunta Samantha – è costretta a far rivivere in TV la storia della figliola “benedetta” ad uso e consumo di un pubblico totalmente soggiogato dallo schermo televisivo. Carmela è il prototipo dell’individuo senza qualità, totalmente plasmato a immagine e somiglianza della lingua e dei tempi televisivi, incapace di formulare un concetto che non sia mutuato dallo schermo e dai suoi beceri palinsesti.
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