Palazzo Abatellis, restauro in diretta Facebook
Sabato 6 febbraio, a partire dalle 17, in diretta Fb sulla pagina Galleria Regionale della Sicilia Palazzo Abatellis ( https://www.facebook.com/abatellis/ ) si potrà assistere all’avvio del restauro di un trittico tardo medioevale a fondo oro, custodito nei depositi di Palazzo Abatellis proveniente dalla Chiesa di San Pietro La Bagnara, uno dei monumenti più ricchi di storia della città di Palermo distrutto nel 1834.
Il restauro sarà curato dal professor Franco Fazzio, esperto nella pittura medioevale su tavola, che ha redatto il progetto di intervento volto al risanamento dell’opera e al recupero della sua leggibilità nel rispetto della istanza storica. La direzione dei lavori è affidata alle storiche dell’arte Evelina De Castro, che è la direttrice della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis e a Valeria Sola.
All’avvio dei lavori presenzierà Gaetano Armao, vice presidente della Regione e assessore all’Economia, Alberto Samonà, assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, Sergio Alessandro, dirigente generale del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali, Manlio Mele che ha favorito i contatti fra i mecenati e la Galleria Regionale.
L’importante trittico, databile agli inizi del Quattrocento, sarà restaurato grazie al mecenatismo di Annibale e Marida Berlingieri, collezionisti d’arte a Palermo, che hanno scelto di avvalersi dell’Art Bonus, il credito d’imposta introdotto dal D.L. 31.5.2014, n. 83, convertito nella Legge n. 106/2014, per favorire le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo.
«Plaudo all’iniziativa dei coniugi Berlingieri che, attraverso il loro intervento, hanno dimostrato di usare le proprie risorse nell’interesse della cultura e della collettività. Grazie all’Art bonus – sottolinea l’assessore Samonà – tutti noi possiamo diventare mecenati e contribuire a salvare un pezzo della nostra storia e della cultura sostenendo concretamente la conservazione del patrimonio culturale. Chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, come previsto dalla legge, riesce a godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta e fa un regalo alla collettività. Spero che questa buona pratica possa sempre più prendere campo e diventare sempre più frequentemente una delle modalità attraverso cui recuperare alla pubblica fruizione un sempre maggior numero di opere d’arte».
L’opera da restaurare raffigura nello scomparto centrale una Incoronazione della Vergine, tema iconografico che ebbe grandissima diffusione a partire dal Duecento, e negli scomparti laterali i santi Pietro e Paolo; completano la complessa figurazione numerosi santi sui pilastrini, una Pietà sulla predella e nelle cuspidi una Annunciazione ed una Trinità.
«L’individuazione del Trittico di San Pietro la Bagnara, al cui recupero destinare l’Art bonus – dice Evelina De Castro, direttrice di Palazzo Abatellis – ha trovato concordi i Marchesi Berlingeri che hanno condiviso il nostro intento di rinnovare l’attenzione verso una delle stagioni dell’arte in Sicilia più articolate, quando Palermo fu punto di incontro della pittura proveniente dai centri di produzione italiani, quali Firenze, Pisa e Genova, con le presenze di opere e artisti di ambito mediterraneo, quali quello iberico e provenzale, dando vita a una varietà ben testimoniata dai dipinti su fondo oro esposti nelle sale di Palazzo Abatellis a precedere la netta svolta rinascimentale».
Il dipinto era stato sottoposto una prima volta a parziale restauro in occasione della preparazione della mostra su Antonello da Messina del 1953, per la quale non fu poi selezionato. L’opera, che una volta restaurata sarà esposta nella Sala VIII, che ospita i polittici medioevali, costituisce un ulteriore tassello nel panorama dell’ambiente artistico a Palermo e nella Sicilia occidentale degli inizi del XV secolo, periodo caratterizzato da importazioni di pittura prevalentemente toscana e atelier di artisti stabilmente presenti e attivi come interpreti di una cultura figurativa ricca di influenze nelle varie declinazioni.
Il credito d’imposta, previsto nella misura del 65% dalla norma nazionale, prevede tre tipi di interventi:
manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica quali musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali (come definiti dall’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004), delle fondazioni lirico-sinfoniche, dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione, dei complessi strumentali, delle società concertistiche e corali, dei circhi e degli spettacoli viaggianti;
realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.
Commenti