
Il “Pandemonium” di Vinicio Capossela
Per il Festival Sotto il Vulcano che si sta svolgendo all’Anfiteatro Falcone Borsellino di Zafferana con la direzione artistica di Nuccio La Ferlita mercoledì 12 agosto è atteso Vinicio Capossela con il suo “Pandemonium” tour.
Da Pan, tutto, e demonio: tutto demonio, in opposizione a pan theos, tutto Dio. Pandemonium è un concerto narrativo con canzoni messe a nudo, scelte liberamente in un repertorio che questo anno va a compiere i trent’anni dalla data di pubblicazione del primo disco “all’una e trentacinque circa” (1990). Dunque un concertato per tutti i demoni, accompagnato da un insieme di strumenti musicali che insieme evocano il Pandemonium, mitico strumento gigantesco, del tipo dell’organo da fiera, completamente realizzato in metallo. A costruire il “Pandemonium” sembra siano stati i sudditi del re Laurino, esseri di piccola statura, abitanti di un regno sotterraneo in grande confidenza con l’estrazione mineraria. “Pandemonium” è anche il nome della rubrica quotidiana tenuta da Capossela durante il periodo di isolamento quarantenale, sorta di almanacco del giorno, che indagava le canzoni e le storie che ci stavano dietro mettendole in connessione con le storie di una attualità apparentemente immobile, ma in continuo cambiamento.
«E poi c’è l’intimità del colloquio, così come è avvenuto nella distanza – scrive Capossela -. La narrazione che svela le storie e gli scheletri negli armadi delle canzoni. Un repertorio scelto di volta in volta nei cunicoli scavati in trent’anni di canzoni. Questa è l’intimità che si propone il nostro incontro pandemoniale in musica nell’estate dei ruggenti anni venti, venti».
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