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Cariola: «Lo Statuto siciliano? Un’incompiuta da smitizzare. I poteri speciali non esistono»

Sugnu Sicilianu A Bronte, per la ripresa dei "Percorsi culturali alla Pinacoteca" Sciavarrello, il costituzionalista catanese ha fatto un'analisi razionale e raffinata degli argomenti del dibattito che metteva a confronto Costituzione e Statuto regionale siciliano. Cariola ha spiegato che lo Statuto Regionale Siciliano «va smitizzato perchè non è affatto la panacea di tutti i problemi”. Anzi, ha sostenuto: «E' uno strumento provvisorio che le classi dirigenti che si sono succedute non hanno completato»

Negli ampi spazi della sala principale della “Pinacoteca Nunzio Sciavarrello” di Bronte, piena di capolavori pittorici del Novecento, è ripartita con un nuovo successo di qualità e di pubblico la manifestazione “Percorsi culturali in Pinacoteca” organizzata dal presidente Carmelo Indriolo. Il dibattito con l’autorevole costituzionalista (docente dell’ateneo catanese) Agatino Cariola, coordinato e condotto dal giornalista Salvo Fallica, è stato un itinerario storico e giuridico dalla genesi dello Statuto Regionale Siciliano e della Carta Costituzionale italiana sino ai nostri giorni.

A seguire il dibattito vi erano parecchie persone, nel pieno rispetto delle regole del distanziamento sociale. Vi erano rappresentanti del mondo delle associazioni culturali e del volontariato, giovani e meno giovani, avvocati, intellettuali, artisti ed esponenti delle istituzioni. Dopo la presentazione dell’evento da parte del giornalista Salvo Fallica ed i saluti istituzionali del sindaco Graziano Calanna, il presidente della Pinacoteca Carmelo Indriolo si è soffermato sia sulla filosofia di “Percorsi culturali in Pinacoteca” sia sull’importanza storica ed attuale del tema affrontato nel dibattito. E non ha nascosto la sua emozione nel poter tornare ad organizzare un evento culturale nel «meraviglioso scenario della ‘Pinacoteca Nunzio Sciavarrello‘ dopo il periodo del lockdown». E ringraziando tutti i partecipanti ha anche messo in evidenza quanto sia importante la cultura per la vita delle comunità e la notevole volontà di partecipazione da parte dei cittadini e degli addetti ai lavori.

L’argomento del dibattito come ha spiegato Salvo Fallica ha una valenza ancor più attuale dopo gli scontri e le polemiche fra il governo nazionale e le regioni avvenute durante il periodo del lockdown nella fase di emergenza causata dal Coronavirus.

Il professore Agatino Cariola con rigore e con vivacità dialettica ha fatto un’analisi razionale e raffinata degli argomenti del dibattito: “Costituzione e Statuto regionale siciliano. Riflessione fra storia ed attualità sull’autonomia speciale siciliana: opportunità o gabbia per i territori?”. E non si è limitato alla ricostruzione storica sul piano del diritto ma ha elaborato una riflessione multidisciplinare che ha mostrato punti di forza e punti di debolezza dello Statuto Regionale Siciliano. Cariola ha spiegato che lo Statuto Regionale Siciliano «va smitizzato perchè non è affatto la panacea di tutti i problemi”. Anzi, ha sostenuto: «E’ uno strumento provvisorio che le classi dirigenti che si sono succedute non hanno completato». Ed ha aggiunto che «lo Statuto Regionale Siciliano da alcuni esaltato, senza che probabilmente lo abbiano davvero letto e studiato, ha diversi punti che sono superati. E’ uno Statuto vecchio che andrebbe aggiornato in più parti». «Putroppo molti politici – ha spiegato con ironia critica il professor Cariola – hanno preferito limitarsi ad esaltazioni enfatiche piuttosto che lavorare all’ammodernamento dello Statuto Siciliano».

Dibattito Cariola

Il costituzionalista Cariola ha anche sottolineato degli aspetti ancora attuali ed importanti dello Statuto, ma con una riflessione di ampio respiro ha messo in evidenza che per renderlo davvero efficace lo Statuto va cambiato ed ammodernato. Il professore Cariola ha criticato politici e studiosi che mostrano verso lo Statuto Regionale Siciliano un atteggiamento acritico. Ed ha letteralmente smontato la teoria dei poteri speciali, la Sicilia fa parte dell’Italia «e non possono né potranno mai esserci due ministri dell’Interno». Con una conoscenza profonda ed acuta della Costituzione italiana ha demolito la teoria dei poteri speciali in Sicilia. Ha anche palesato come in altri settori questi poteri non ci siano. Cariola stimolato dalle domande del giornalista Fallica e da parte del pubblico ha affascinato l’uditorio anche con una serie di aneddoti che hanno mostrato alcuni retroscena della storia giuridica, culturale e politica. Cariola ha chiosato: «Per far diventare una vera opportunità lo Statuto Regionale non serve la solita solfa delle lamentazioni vittimiste dei politici ma un lavoro serio volto al superamento della sua provvisorietà». Senza il coraggio del cambiamento si continuerà a ripetere slogan vuoti.

Il Presidente Indriolo commenta: «Nello stile di libertà di ‘Percorsi culturali in Pinacoteca’ il professore Cariola con la sua autorevolezza ha lanciato riflessioni molto importanti, controcorrente, che proiettano l’evento di Bronte in una dimensione regionale e nazionale».

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