Imprese Alla zona industriale di Catania inaugurata una nuova linea di pannelli fotovoltaici bifacciali della 3SUN, che catturano i raggi solari anche dalla superfice posteriore e producono più energia. Antonello Irace, responsabile 3SUN: «Siamo i primi nel mondo a produrre su scala industriale pannelli fotovoltaici basati sull’innovativa tecnologia bifacciale ad eterogiunzione ‘HJT’»
Il futuro dell’energia solare si gioca anche a Catania, ai piedi del vulcano. L’Etna Valley gioca un ruolo importante non solo nella sfida internazionale nel settore dei semiconduttori e dei microchip ma anche nell’ambito dell’energia rinnovabile, in particolar modo nei pannelli fotovoltaici. E non si tratta di una sfida che riguarda i confini nazionali o continentali ma ha dimensione globale. Il punto è che i pannelli fotovoltaici con la tecnologia più innovativa del mondo – secondo quanto affermato dal New York Times – vengono prodotti nella zona industriale di Catania, nello stabilimento della 3SUN, “La fabbrica del sole”. Vi chiederete perché proprio a Catania? La risposta è duplice e va esplicata in maniera divulgativa, nonostante la complessità scientifica e tecnologica.
A Catania vi è la più innovativa azienda del settore che il gruppo Enel ha a livello internazionale, il nome di questa fabbrica è 3SUN, e fa parte di Enel Green Power. Questa fabbrica utilizza il silicio nella fabbricazione dei pannelli fotovoltaici.
Proprio nella zona industriale etnea si trova uno degli stabilimenti più evoluti a livello internazionale nella lavorazione e produzione di fette di silicio, e che fa parte del colosso italo-francese dei semiconduttori, ovvero la StMicroeletronics. Negli stabilimenti della StM a Catania lavorano oltre 4300 dipendenti, con un indotto di altre 3000 persone. Altro che cattedrale del deserto, nonostante i limiti del territorio si tratta del polo tecnologico più importante del Sud d’Italia e fra i più importanti d’Europa. Gli investimenti degli ultimi anni della StM a Catania voluti dal manager Carmelo Papa (ora in pensione), in particolare sul carburo di silicio, hanno proiettato l’azienda verso il futuro. E non è tutto. La visione del manager-scienziato Papa che negli anni ha incentivato l’innovazione, ha permesso di potenziare l’applicazione e l’utilizzo del silicio in ambiti diversi. Anche in ambiti dapprima impensabili.
Questo substrato hi-tech nell’ambito del silicio è stato fondamentale per i leader della 3SUN per poter avviare un progetto innovativo che ha anticipato il futuro. L’intuizione notevole del gruppo Enel è stata quello di costruire una “fabbrica del sole” fondata su di una tecnologia che mette assieme diversi tipi di silicio, l’amorfo ed il cristallino. In questo modo i pannelli, grazie all’utilizzo plurimo del silicio, possono competere con i cinesi sul piano dell’innovazione tecnologica, sfidandoli non sulla quantità ma sulla qualità.
Si tratta di un altro pezzo di Sud che funziona, l’unica realtà in Europa – secondo The New York Times – che può superare sul piano qualitativo i leader mondiali di questo settore, ovvero i cinesi. Data la complessità della partita, e trattandosi di ambiti hi-tech dove i cambiamenti sono repentini, a Catania è stata inaugurata una nuova linea di produzione di 3SUN, la fabbrica dove vengono prodotti i pannelli fotovoltaici bifacciali di tipo HJT, che funzionano con una tecnologia ad eterogiunzione, che – come scrivevamo prima – coniuga due diversi tipi di silicio, l’amorfo e il cristallino. Un passaggio storico per la competizione in questo ambito. Accanto alle istituzioni a dare il via a questa nuova fase sono stati il responsabile di Enel Green Power Antonio Cammisecra ed il responsabile di 3SUN, Antonello Irace.
Il processo hi-tech in atto è un progetto di riconversione tecnologica della fabbrica 3SUN 2.0. Partito nel secondo trimestre del 2018 e suddiviso in tre fasi, con l’obiettivo di portare “La fabbrica del sole” ad operare in regime di ciclo continuo, 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno e a produrre 1.400 pannelli al giorno per un totale di circa 500 mila pannelli l’anno.
Questi dati sono importanti per comprendere la complessità della struttura produttiva. Concetti che emergono con chiarezza dall’analisi di Antonio Cammisecra, CEO di Enel Green Power: «L’avvio di questa nuova linea di produzione costituisce un traguardo significativo e fortemente voluto da Enel Green Power: abbiamo creduto e investito in questo progetto altamente innovativo facendo risaltare un’eccellenza industriale italiana nel panorama globale, soprattutto in un settore competitivo come quello dell’energia solare. Proseguiremo con il nostro impegno per la ricerca e lo sviluppo di questa tecnologia con l’obiettivo di migliorarne ulteriormente le prestazioni, la sostenibilità e la competitività, con la certezza di rappresentare un avamposto tecnologico mondiale del settore fotovoltaico».
Nel nostro articolo di approfondimento abbiamo più volte insistito sulla dimensione internazionale della sfida. Si tratta di un dato oggettivo che si palesa nella dichiarazione di Antonello Irace, responsabile 3SUN: «Siamo i primi nel mondo a produrre su scala industriale pannelli fotovoltaici basati sull’innovativa tecnologia bifacciale ad eterogiunzione ‘HJT’. Ci auguriamo di fare da volano a tutta l’industria del settore e, promuovendo l’innovazione della tecnologia fotovoltaica, vogliamo trasformare l’energia solare in una soluzione pragmatica di energia pulita ovunque splenda il sole». Per avere energia pulita servono grande innovazione tecnologica, e ricerca continua. I pannelli fotovoltaici con struttura bifacciale hanno un’efficienza di oltre il 20% e una potenza nominale pari a 400W.
La “bifaccialità” permetterà di catturare la radiazione solare anche dalla superficie posteriore e ottenere una maggiore produzione di energia, superiore al 30%. Inoltre, mentre i precedenti moduli garantivano un ciclo di vita fino a 25 anni, i nuovi pannelli possiedono una robustezza tale da consentire una durata superiore a 35 anni, con alte prestazioni anche in situazioni climatiche estreme. Secondo gli esperti di Enel Green Power si tratta di un salto tecnologico che permette all’’impianto di Catania di raggiungere una capacità produttiva nominale di circa 200 MW all’anno e di aggiudicarsi il primato come impianto di produzione fotovoltaica più automatizzato al mondo in cui lavorano più di 300 addetti e con un indotto di oltre 600 persone.
Ma non è tutto, l’obiettivo è quello di riuscire a superare nei prossimi cinque anni, grazie alla costante innovazione tecnologica, il limite teorico d’utilizzo del silicio e raggiungere un’efficienza superiore al 28%. L’investimento è stato finanziato in parte da programmi europei di ricerca e innovazione (Horizon 2020), in parte dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Regione Sicilia e da agevolazioni per lo sviluppo della fabbrica intelligente 4.0. Il ‘Dna’ del solare hi-tech ha l’impronta etnea…
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