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“Le Vie dei Tesori” torna a Enna e Caltanissetta, tre weekend per rileggere le città

Beni culturali Dal 10 al 25 settembre si svolgeranno le nuove edizioni de Le Vie dei Tesori, il più grande circuito di promozione del patrimonio culturale e paesaggistico dell'Isola, nella Sicilia centrale, a Caltanissetta, e Enna per l'esattezza, e per la prima volta A San Cataldo. In sinergia con le amministrazioni comunali, si riscoprono luoghi per rileggere la città alla luce delle ricchezze culturali, ma anche per riscoprire il senso di comunità appunto restituendo siti finora negati

Dal 10 al 25 settembre si svolgeranno le nuove edizioni de Le Vie dei Tesori, il più grande circuito di promozione del patrimonio culturale e paesaggistico della Sicilia, nella Sicilia centrale, a Caltanissetta, San Cataldo e Enna per l’esattezza. Le Vie dei Tesori promuove tutto l’anno attività di racconto, di valorizzazione, di apertura al pubblico dei tesori dell’Isola con un forte coinvolgimento della comunità. Un’occasione di riappropriazione per i cittadini, un appuntamento straordinario per i turisti.

“Le vie dei Tesori” 2022 a Caltanissetta

Ex Palazzo delle Poste di Caltanissetta

Le Vie dei Tesori ritorna quindi a Caltanissetta  da sabato 10 settembre e va avanti per tre weekend, sempre sabato e domenica, fino al 25 settembre. Con il supporto del Comune, sono stati scelti con cura quindici luoghi per rileggere la città alla luce delle sue ricchezze culturali, ma anche per riscoprire il senso di comunità appunto restituendo siti finora negati. Dallo storico liceo della città al convitto dei Gesuiti, dall’antica “casina” del barone Benintende al serbatoio di Monte San Giuliano che è una vera opera di ingegneria idraulica, passando per chiese ritrovate, cripte sconosciute e spazi voluti dagli artisti fino ad un delizioso museo vintage con gli oggetti iconici che hanno popolato la vita quotidiana dell’ultimo mezzo secolo, oltre a un’inedita collezione di acquasantiere al Museo Diocesano. Poi esperienze, passeggiate, e un racconto teatralizzato nella ex miniera di zolfo di Gabara. E tanto altro, Caltanissetta è pronta a varare la sua nuova edizione delle Vie dei Tesori che quest’anno si allarga anche a due siti importanti – la chiesa delle Anime del Purgatorio con la sua cripta e Santa Lucia con gli imponenti Sanpauluna – della vicina San Cataldo. 

«Le Vie dei Tesori è un’iniezione di positività – interviene il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino – in tempi complicati in cui si avverte una sorta di “rabbia sociale”. Questo festival è un motore di bellezza: e ringrazio soprattutto chi ci ha messo a disposizione spazi e collezioni private, dandoci fiducia. Mi piace segnalare anche ai miei concittadini, il serbatoio di San Giuliano che è un esempio di archeologia industriale, ma anche un simbolo sociale importante. Infine, saluto San Cataldo con cui dividiamo un territorio straordinario, ma anche progetti futuri importanti per la prossima Agenda Urbana». «Siamo felici del ritorno delle Vie dei Tesori – dice l’assessore al Turismo e vicesindaco Grazia Giammusso – è un appuntamento atteso dalla comunità e alcuni dei luoghi sono sconosciuti anche per i residenti».

Grazia Giammusso: “Un appuntamento atteso dalla comunità”

Per la prima volta, partecipa anche San Cataldo. «Un momento di valorizzazione del nostro territorio, ma soprattutto un punto di partenza: ci mettiamo sin da subito al lavoro per partecipare in maniera più importante il prossimo anno» interviene il sindaco Gioacchino Comparato.

Gioacchino Comparato, sindaco di San Cataldo: “Un punto di partenza”

Tre weekend, per un nuovo festival di “riappropriazione della bellezza”, che cerca di scrollarsi di dosso le restrizioni e le paure post covid: per due anni, quando la pandemia ha costretto festival e rassegne a rimandare o rinunciare ai programmi, Le Vie dei Tesori ha scelto di provarci lo stesso, riscrivendo ogni visita e ogni percorso nel segno della sicurezza. Oggi che la normalità sembra riacquistata, si torna felicemente allo storytelling nei luoghi, alle visite condotte dai giovani, al racconto delle comunità che si riappropriano degli spazi.

«Il festival delle Vie dei Tesori dà il senso della comunità – interviene Marcello Barbaro, vicepresidente della Fondazione – perché ogni città è pronta a mettersi in gioco e cerca tra i suoi tesori segreti, quelli da mostrare. Il centro Sicilia diventa sempre più un polo attrattivo importante: ha potenzialità enormi che vanno espresse e noi, come Vie dei Tesori, cerchiamo di aiutare questo sviluppo».

Su Caltanissetta ha lavorato un gruppo entusiasta formato da Alice Bifarella, Luigi Garbato, Michele Mendolia Calella, Aurelia Speziale e Pasquale Tornatore, mentre la cooperativa sociale Etnos si è occupata della logistica.

Il programma nisseno de Le vie dei tesori

«Un percorso che si è radicato e che crea finalmente comunità – dice Pasquale Tornatore che si è occupato del programma – ed è importante il coinvolgimento dei ragazzi a cui faremo conoscere il patrimonio di Caltanissetta e, da quest’anno, di San Cataldo. Ma sono già altri i Comuni del Nisseno che vorrebbero aderire». Sarà un’edizione che parla alla memoria del territorio: a partire dagli archivi del liceo “Ruggero Settimo” aperti nel 1863, quando era gestito dai Gesuiti: dai registri balzano fuori nomi illustri (da Alfredo Rocco, “padre” del Codice penale, o Concetto Marchesi, a Gigino Gattuso e Pompeo Colajanni che frequentarono la scuola ma su barricate diverse) ma anche il ricordo di Santina Cannella, uccisa dal fidanzato, soltanto perché desiderosa di studiare.

Caltanissetta, la Biblioteca del liceo

Poi il Convitto dei Gesuiti, che aveva sede nella “casina” di villeggiatura dell’Ordine e colonia montana nel periodo fascista al cui periodo risale anche la piscina. Visite anche al laboratorio del museo mineralogico paleontologico e delle zolfare dell’IISS Mottura che espone 5000 minerali e il meteorite donato dall’imperatore d’Etiopia, oltre a una collezione di fossili, tra cui un esemplare di Ammonite Arietites del Giurassico.

Casina dei Gesuiti a Caltanissetta

Ecco il Convento agostiniano che conserva il dipinto su ardesia (ritenuto miracoloso) della Madonna della Grazia attribuito a Pietro Antonio Novelli, padre del celebre “Monrealese”; nella sacrestia, una piccola ma interessantissima mostra sull’Inquisizione spagnola, curata da Michele Mendolia Calella che si riallaccia alla storia del convento che alla fine del ‘600 fu luogo di un sodalizio eretico molinista – che coinvolse frati agostiniani e terziarie bizzoche nissene – che culminò nell’autodafé a Palermo. Apre anche la cripta della Cattedrale, realizzata nei primi anni Venti del Novecento, trasformata in spazio culturale: ospita le installazioni della mostra “Adoremus” del nisseno Alberto Antonio Foresta sul possibile dialogo tra le religioni.

La cattedrale di Caltanissetta, foto Petyx

Altri due luoghi inediti per il festival: la casina ottocentesca del barone Benintende, sindaco di Caltanissetta nel primo ventennio dell’800, nata come residenza estiva, al centro di un ampio terreno coltivato a grano, olive, mandorle e uva da mosto; conserva ancora arredi d’epoca e molti strumenti agricoli, e le grandi valigie di fine ‘800 con cui i proprietari successivi, la coppia Paolilla, emigrati in America, utilizzò nei viaggi da e per gli States. Infine la grande “macchina idraulica” di epoca fascista, il serbatoio di monte San Giuliano realizzato nel 1929 quando fu completato l’acquedotto delle Madonie: si potrà entrare nella struttura e arrivare fino alle grandi vasche.

Villa Benintende a Caltanissetta

Gli spazi degli artistiQuest’anno sono due i luoghi che guardano all’arte del Novecento: si visiterà Sosta Visiva, un inedito museo del design e del vintage creato da Liborio Di Buono nello showroom dell’azienda di famiglia. Esposti pezzi di Achille Castiglioni, Vico Magistretti, Ettore Sottsass, Marco Zanuso; e i maestri dell’architettura razionalista del ‘900,  Le Corbusier, Mies Van Der Rohe, Charles Eames, Gerrit Rietveld. Aperto solo nell’ultimo weekend del festival, SpazioPitta, casa museo creata nel 2019 da Lorenzo Maria Ciulla, in arte il Pittastorie, nello storico quartiere Angel. Sono stati chiamati a raccolta sia molti artisti che hanno sposato l’idea realizzando un’opera site specific, sia gli abitanti del quartiere.

Lo Spazio Pitta di Caltanissetta

Al debutto San Cataldo. Nei primi due weekend parteciperà anche la vicina San Cataldo dove saranno aperti alle visite due luoghi di solito disponibili un solo giorno al mese: l’antichissima chiesa delle Anime del Purgatorio con la cripta cimiteriale, scoperta nel 1977, divisa in due ambienti, l’ossario e un locale con venti stalli in gesso per l’essiccazione dei cadaveri.

San Cataldo, la Cripta della chiesa delle Anime Sante del Purgatorio

E la chiesa di Santa Lucia che sotto la sua cupola candida, possiede una pianta a croce greca che la rende unica nel panorama dell’architettura religiosa locale, simile soltanto a Sant’Agata al Collegio a Caltanissetta. In occasione del festival saranno qui esposti straordinariamente i Sanpauluna, i giganti processionali di 3 metri, di origine spagnolo-catalana, che raffigurano 11 apostoli (tranne Giuda) e animano la Domenica di Pasqua.

San Cataldo, i Sanpauluna della Domenica di Pasqua conservati nella chiesa di S. Lucia

Ritornando a Caltanissetta, visitabili molti “luoghi” che negli altri anni hanno raccolto numerosissimi visitatori: dalla Casa del Mutilato che su una delle lapidi all’ingresso riporta il proclama della vittoria nella Grande Guerra firmato dal generale Diaz; all’ex Palazzo delle Poste e Telegrafi che nasconde bellissimi affreschi del periodo fascista realizzati negli anni ‘30 da Gino Morici e da Gaetano Sparacino e presenterà anche pezzi inediti da collezione privata. Il Palazzo del Seminario vescovile aprirà sale di solito non visitabili: il refettorio, la stanza del venerabile Giovanni Jacono, già vescovo di Caltanissetta, saloni di rappresentanza con opere d’arte e una singolare collezione di 250 acquasantiere di epoche e Paesi diversi, riunite in un allestimento molto originale. Infine, ma non ultimo per importanza, il museo aziendale della fabbrica di liquori Averna costruito dopo il 1859 sui resti dell’antico convento cinquecentesco dei frati Cappuccini: si visiteranno i saloni con archi a tutto sesto, dove si conservano ancora gli antichi utensili e macchinari della distilleria, fotografie, bottiglie, diplomi.

Passeggiate e esperienze. Una la passeggiata in programma, porterà nel cuore storico della città, nel quartiere Provvidenza, tra inesorabile abbandono ed esempi virtuosi di rinascita, memoria storica cittadina, murales contemporanei e convivenza multiculturale. Tre invece le esperienze organizzate da Paesaggi di Mezzo per le quali è consigliabile prenotare subito perché sono molto richieste: si potrà passeggiare nei vigneti delle Tenute Lombardo, visitando la cantina e la tenuta di “Sua Altezza”; partecipare ad un trekking di scoperta che si snoda tra il vulcanesimo sedimentario delle Maccalube di Terrapelata, la balconata panoramica di Monte Sabucina e la masseria Santa Barbara, antica residenza del barone Calafato; e infine visitare un luogo che sembra immobile nel tempo: l’ex miniera di Zolfo di Gabara, dove una guida, un geologo e un mimo racconteranno insieme la storia delle zolfare siciliane e le difficili condizioni di lavoro dei minatori e carusi.



“La via dei Tesori” 2022 a Enna

L’ex Miniera di Floristella di Enna

Chiese dimenticate, cripte nascoste, tele restaurate, giardini segreti, ma anche pedalate al tramonto, tour nella miniera dismessa, spettacoli all’alba con colazione compresa, arpa al tramonto, yoga e bike sarin … E tanto altro, Enna è pronta a varare la sua seconda edizione delle Vie dei Tesori dopo l’exploit dello scorso anno quando in tre weekend si riempì di quasi 3300 visitatori. E per questa nuova rassegna ha messo insieme un programma bellissimo, in cui trovano spazio numerosi luoghi chiusi da tempo, sconosciuti anche alla stessa comunità ennese. Di fatto, una grande operazione di riappropriazione della memoria e del territorio. Riapre la chiesa di San Michele Arcangelo, appena restaurata dal FEC e chiusa da un quarto di secolo; la settecentesca Santa Teresa, con la sua decorazione straordinaria e la cripta con gli antichi colatoi, anch’essa chiusa da quasi sessant’anni; il giardino segreto della ex Banca d’Italia o il Circolo da conversazione fino a poco tempo fa vietato alle donne o comunque ai non soci; la Rocca di Cerere sarà protagonista di spettacoli all’alba e al tramonto.

«A Enna abbiamo creato due musei dal nulla, in tempi in cui nel resto d’Italia i luoghi della cultura chiudono  – dice il sindaco di Enna, Maurizio Dipietro -. Le Vie dei Tesori rientra in questo nostro grande progetto di promozione del territorio e di coesione di una comunità». «L’organizzazione del festival è molto complessa, ma siamo entusiasti di questo ritorno a Enna – interviene l’assessore comunale al Turismo e alla Cultura Rosalinda Campanile – si crea una rete straordinaria che in città è sempre sottotraccia, tra le scuole, i privati, le istituzioni, le confraternite. I ragazzi fanno da guida e vivono una bellissima esperienza. La città c’è ed è viva».

La presentazione dell’iniziativa a Enna

Le Vie dei Tesori ritorna quindi a Enna  da sabato 10 settembre e va avanti per tre weekend, sempre sabato e domenica, fino al 25 settembre. Con il supporto del Comune, sono stati scelti con cura dodici luoghi per rileggere la città alla luce delle sue ricchezze culturali, ma anche per riscoprire il senso di comunità appunto restituendo siti finora negati. Tre weekend, per un nuovo festival di “riappropriazione della bellezza”, che cerca di scrollarsi di dosso le restrizioni e le paure post covid: per due anni, quando la pandemia ha costretto festival e rassegne a rimandare o rinunciare ai programmi, Le Vie dei Tesori ha scelto di provarci lo stesso, riscrivendo ogni visita e ogni percorso nel segno della sicurezza. Oggi che la normalità sembra riacquistata, si torna felicemente allo storytelling nei luoghi, alle visite condotte dai giovani, al racconto delle comunità che si riappropriano degli spazi.

L’assessore alla Cultura Rosalinda Campanile: “Entusiasti di questo ritorno a Enna”

«La città diventa polo attrattore del territorio: Enna ha preparato un programma straordinario a cui altre città sono arrivate soltanto dopo anni; e apre tantissimi luoghi che non conoscono neanche i cittadini – dice Marcello Barbaro, vicepresidente della Fondazione Le Vie dei Tesori – . E quest’anno Le Vie dei Tesori sono di nuovo pronte alla sfida: con i Borghi dei tesori che hanno fatto per la seconda volta da apripista – 37 piccoli centri che hanno aperto le porte a una folla festante di visitatori, offrendo chiese, castelli, monasteri, sorgenti, cantine e tanto altro: il prossimo sarà l’ultimo weekend – ecco le prime otto città del 2022 pronte a scendere in campo a settembre: oltre a Enna, ecco Termini Imerese e Bagheria, poi le tre “cavaliere” del Trapanese (TrapaniMazara e Marsala), le due “veterane” Caltanissetta (che ha appena presentato un programma bellissimo che pesca nella memoria del ‘900) e Messina, e l’arroccata Enna; dal 30 settembre al 16 ottobre toccherà a Carini, Cefalù, Ragusa e Scicli, alla debuttante Alcamo, e per tutto il mese fino al 30, a Palermo e Catania.

Marcello Barbaro “Programmi straordinari”

Il programma ennese del festival 2022

Un lungo elenco di posti finora inaccessibili, dimenticati, caduti nell’oblio. Il festival delle Vie dei Tesori restituirà alla comunità un pezzo di memoria: a partire dalla chiesa tardo barocca di san Michele Arcangelo che riapre al pubblico dopo 25 anni e un imponente restauro del FEC: è un trionfo di stucchi straordinario e presto ritorneranno “a casa” cinque tele monumentali attualmente in restauro.

Chiesa di San Michele Arcangelo a Enna

Come è uno scrigno prezioso la settecentesca chiesa di Santa Teresa che invece è dimenticata da oltre mezzo secolo: un oratorio a cui si accede attraversando un portale che è un plateau di tasselli floreali, mensole figurate e putti. In una cornice lignea decorata, si conserva la preziosa tela della Madonna del Carmelo, dono di don Francesco Grimaldi. Sotto, la cripta con i colatoi. La chiesetta è chiusa dal 1964, anno della morte di Giuseppe Fiorenza, ultimo rettore della Compagnia del Carmelo. Abbandonata, riapre grazie al parroco Don Filippo Marotta, e alle operazioni di messa in sicurezza che ditte private hanno realizzato gratuitamente.

Palco ligneo della chiesa di Santa Teresa a Enna

Invece la chiesa du Santu Patri (san Francesco di Paola), ha una bella collezione di opere legate al culto del santo; e San Paolino con l’attuale Urban Center, oltre alla cappella funebre dei Grimaldi di Geracello e all’enorme reliquario ligneo, per l’ultimo weekend del festival accoglierà due tele appena restaurate, l’Annunciazione e San Felice da Cantalice; e le istallazioni dell’artista francese Maitea Moraglia. Visite anche al santuario Santissimo Crocifisso di Papardura con il suo crocifisso miracoloso: dalla terrazza panoramica si vede il lavatoio pubblico ottocentesco alimentato da sorgenti naturali. E al santuario Maria SS. di Valverde, nell’omonimo quartiere popolare: fu ricostruito interamente dopo i bombardamenti del ’43, per il festival sarà esposto il simulacro della Madonna (con gli argenti e il manto preziosissimo), che di solito è velato sino a fine agosto.

Santuario Santissimo Crocifisso di Papardura a Enna

Aprono le porte per la prima volta al pubblico anche due luoghi privati: il profumatissimo giardino monumentale e colmo di essenze, dell’ex Banca d’Italia che si visiterà con l’esperto botanico Andrea Pergola. Si entrerà anche nell’imponente ex salone di accoglienza dove il pubblico effettuava le operazioni bancarie. Invece nelle sale del Circolo di Conversazione  il tempo pare essersi fermato alla fine dell’Ottocento, tra tavoli da giochi, salotti, un biliardo, tavoli da Burraco. Nato con statuto proprio del 1898 come Casino di Compagnia, era aperto soltanto agli uomini.

Il Circolo di conversazione di Enna

Da qualche anno sono ammesse le donne, ma l’ingresso è sempre e solo riservato ai soci. Enna non sarebbe Enna senza la sua Rocca di Cerere: qui tre anni fa è nato il Museo multimediale del Mito dove con particolari oculus si visita virtualmente l’acropoli e il santuario di Demetra-Cerere, mentre tramite pannelli touch screen si scoprono i musei archeologici attorno. Da poco tempo, sul prospetto è apparso un murale dello street artist Ligama. Sotto il costone roccioso su cui poggia il Castello di Lombardia, sono state riportate alla luce le Sette Stanze, misteriose grotte collegate tra loro, utilizzate anche come rifugio antiaereo. Liberate da lamiere e rottami di ferro, apriranno per la prima volta per Le Vie dei Tesori, con le sculture di Gesualdo Prestipino.

Le grotte Sette stanze a Enna

Al riparo della Rocca di Cerere, si potrà anche partecipare (questo primo weekend) a lezioni di yoga e meditazione con l’insegnante Anna Lo Grasso. E si potrà anche ascoltare, il 18 settembre, l’arpa e il canto di Ginevra Gilli tra musiche tradizionali europee, irlandesi, siciliane e celtiche. Di fronte alle Sette Stanze, invece, si potrà assistere a una performance ispirata al libro “Kori Kori” della scrittrice ennese Elena Pirrera, rilettura del mito di Demetra, Kore e Ade: le divinità ennesi rivivranno al calare e al sorgere del sole (solo questo primo weekend).

Visite a Palazzo Chiaramonteprossimo Palazzo della Cultura, la cui storia è legata alle lotte intestine tra i baroni nel XIV secolo: qui saranno visibili per la prima volta la preziosa biblioteca di 80 mila volumi e i fondi antichi del convento; la Sala Proserpina e la Sala Cerere con una tela del Minniti e le opere di Paolo Vetri e Apollonio Di Bilio; poi 32 disegni di Renato Guttuso realizzati per Il Lunario e alcuni antichi manoscritti. Poi al Sacrario dei caduti delle due guerre con il ricordo di oltre trecento giovani militari e, dirimpetto, il Palazzo delle Benedettine di impianto seicentesco, che sarà parzialmente fruibile per il festival. Infine l’ottocentesco Teatro Garibaldi che ebbe alterne vicende e rifacimenti, aperto e richiuso, fino al 2010. Il foyer ospita la sala Francesco Paolo Neglia, con i cimeli del grande compositore a cui è dedicato il Premio internazionale per pianisti e cantanti lirici, in programma dal 7 all’11 settembre.



Le passeggiate. Tra trekking e percorsi in città, sono sei le passeggiate organizzate dalle Vie dei Tesori alla scoperta di Enna e dei dintorni: da via Cirla, nell’antico quartiere ebraico, verso l’antico quartiere di Fundrisi che ospita l’ultima porta urbica della città, immersa nel verde; dai piedi della Rocca di Cerere seguendo il percorso dei pellegrini lungo la Via Sacra fino alla bizantina Grotta dei santi. Fuori porta ecco Cozzo Matrice sul lago di Pergusa, con la sua necropoli rupestre; o il cammino lungo il Vallone Canalotto, all’ombra di querce e pioppi, fino alle pareti rupestri del “villaggio nella roccia” che domina la Valle del Morello. L’antropologo e “mummiologo” Dario Piombino Mascali è un esperto di cripte e riti funerari: ve le farà scoprire dal suo inedito punto di vista di studioso.

La Rocca di Cerere di Enna

Le esperienze. Visitare un monastero alla luce della luna? Si potrà dall’imbrunire alla mezzanotte, attraversando corridoi e stretti camminamenti, tra luci, ombre e antichi canti, nella chiesa e nel monastero di San Marco Le Vergini, dove si raggiunge la torre campanaria. Arnie e api sono un mondo a parte, e avvicinarlo non si può senza un esperto apicoltore: lo si potrà fare in tutta sicurezza, adeguatamente protettiLa ceramica diventerà un’esperienza unica con l’artista e cineasta francese Maïtéa Miquelajauregui che insegnerà sì a modellare una scultura, ma la renderà un’azione di coesione con la natura. I più piccoli potranno invece partecipare ad una caccia al tesoro sui monumenti cittadini e alla fine riceveranno una guida per ragazzi di Enna della scrittrice Lietta Valvo Grimaldi. Chi ama pedalare, potrà farlo al tramonto con il bike sarin legato al festival, ma potrà anche partecipare ad un bike-tour  alla miniera dimenticata di Floristella che è un vero colpo al cuore. Si andrà per sapori e odori alla scoperta dei siti: all’interno della chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, tutti con il naso all’insù per ammirare gli affreschi del pittore fiammingo Guglielmo Borremans, ma vini e formaggi vi aspetteranno dirimpetto, da Tommy’s Wine. Stessa formula per il Convento dei Cappuccini che ospiterà un percorso nei sapori del territorio guidato da un esperto gastronomico: tra guastelle con farine di grani antichi,  piacentinu Ennese DOP, canestrati e pecorini, salumi della norcineria dei Nebrodi, miele, olio e dolci tipici.

Le nuove sfide de “La via dei tesori”

Il festival è pronto alla sfida: con i Borghi dei tesori che hanno fatto per la seconda volta da apripista – 37 piccoli centri che hanno aperto le porte a una folla festante di visitatori, offrendo chiese, castelli, monasteri, sorgenti, cantine e tanto altro: il prossimo sarà l’ultimo weekend – ecco le prime otto città del 2022 pronte a scendere in campo a settembre: oltre a Caltanissetta, ecco Termini Imerese e Bagheria, poi le tre “cavaliere” del Trapanese (TrapaniMazara e Marsala), l’altra “veterana” Messina, e l’arroccata Enna; dal 30 settembre al 16 ottobre toccherà a Carini, Cefalù, Ragusa e Scicli, alla debuttante Alcamo, e per tutto il mese fino al 30, a Palermo e Catania.

Un festival che ha portato la cultura fuori da palazzi istituzionali e atenei, ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti: ed è cresciuto ogni anno. Riconquiste per i cittadini e occasioni imperdibili per i turisti. Ma è soprattutto la manifestazione che costruisce reti: con Unicredit come main sponsor, il festival ha saputo creare sinergie e dialogo – «Siamo orgogliosissimi di esserci e di promuovere insieme un evento che promuove la bellezza – interviene Nicoletta Pellegriti, responsabile Area Retail, Caltanissetta ed Enna di Unicredit  –. Unicredit è una rete importante, abbiamo la responsabilità di diventare influencer del territorio». «Proprio per testimoniare l’importanza del ruolo sociale che un istituto deve avere nel luogo in cui è radicato» – dice Jessica Falzone, vice area manager Caltanissetta e Enna di Unicredit – il festival ha saputo creare sinergie e dialogo». “La via dei Tesori” è un progetto che si compie grazie alla collaborazione di oltre duecento partner: Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari. Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione delle centinaia di giovani che ogni anno si uniscono alla squadra di organizzatori, narratori, esperti del territorio, giornalisti che si mettono in gioco per “far parlare” i luoghi.

Il sito www.leviedeitesori.com è una miniera dove trovare schede, fotografie, aneddoti e curiosità, sfogliare il magazine e programmare le proprie visite, sempre in modalità 4.0. e così anche i social del festival, che ottengono sempre migliaia e migliaia di visualizzazioni e condivisioni. Un festival smart, veloce, comodo, che viaggia sugli smartphone: prenotazioni ovunque caldamente consigliate, acquisto dei coupon on line.

Informazioni: 091 842 0004, tutti i giorni  10-18.  www.leviedeitesori.com.



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