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Disko Partyzani feat. Nadiè

Eventi Il 18 marzo a Catania il dancefloor indie-rock di Trinacria Beat Box. I Nadiè presentano il nuovo album "Acqua alta a Venezia"

Sabato 18 marzo al Ma Musica Arte, il club di via Vela a Catania, torna Disko Partyzani, la serata culto catanese dell’indie-rock, giunta alla sesta edizione e realizzata in collaborazione con Graffiti. In consolle un pezzo di storia del clubbing: Antonio Vetrano, renato/g.lo e JJ salafia ovvero Trinacria Beat Box, con la loro proposta che spazia tra alternative, pop, indie-rock, anni 80, ritmi balcanici, ska e patchanka Vj della serata è Rielax. Prima del dj set, sul palco del teatro suoneranno i catanesi Nadiè.

Nadiè. La band: Giovanni Scuderi voce, chitarra, piano, testi; Alfio Musumeci batteria; Gianpiero Leone basso; Francesco Gueli chitarra; Vincenzo Battaglia tastiere. Un mix psichedelico tra musica ispirata e testi intimisti con sonorità taglienti sono gli elementi di base dei Nadiè. Musica essenziale senza inutili tecnicismi con un groove di forte impatto ne caratterizzano le performance live. Già nel 2005 il progetto si impone al concorso nazionale “Today I’m rock” a Capaccio (Salerno), vincendo il primo posto e dividendo il palco con Max Gazzè. Nello stesso anno i Nadiè firmano per Lancelot Record, un’etichetta indipendente del torinese, per un singolo, “Glicine”, il quale viene promosso al meeting delle etichette indipendenti (MEI) e passa all’interno della rubrica DEMORAI. Conclusa l’esperienza in casa Lancelot, si pensa subito alla realizzazione del primo album sotto la produzione artistica di Massimo Roccaforte. A giugno 2009 esce “Questo giorno il prossimo anno”, (autoprodotto) album registrato al Sonoria Studio di Scordia da Vincenzo Cavalli. Con l’album d’esordio, i Nadiè vincono 2 premi nazionali: Premio l’arte e il suo mestiere e La nota d’argento, come miglior prodotto indipendente del 2009. A maggio 2011 vincono il festival nazionale “Il rock è tratto”, a Savignano sul Rubicone, aprendo, la prima data estiva del tour degli Afterhours. Nel 2013 la band si prende un anno sabbatico per la stesura di nuovi brani preferendo, poi, un lungo periodo di silenzio.
L’anno scorso la band etnea è ripartita con la stesura di un nuovo progetto discografico, che è uscito a febbraio: “Acqua alta a Venezia”. La band: «E’ un disco rock sulla rabbia. Un sentimento sempre meno frequentato nella musica indipendente italiana, soprattutto come possibilità costruttiva e disvelante, che qui viene spurgata in dieci canzoni cariche di tensione, alla stregua di flussi elettrici in cui immergersi ed uscire purificati. Dieci istantanee collettive e individuali di un Paese invaso da una marea di amoralità e degenerazione etica che ha superato ogni limite – da cui il significato del titolo – aggredendo anche la cultura e la bellezza. E’ un disco cattivo, un lavoro frontale, senza traiettorie oblique, lasciando che siano le metafore cariche di sarcasmo e l’impatto di bpm accelerati, chitarre abrasive, ritmiche incalzanti ed effetti sui pedali a generare una convulsione capace di travolgere l’ascoltatore e amalgamare ogni singolo brano. Non c’è traccia lungo la scaletta che non sia tagliente, anche laddove si fanno largo aperture melodiche o strutture tipicamente pop con ritornelli e strofe corte. E tutto è “suonato” con una volontaria essenzialità strumentale basso-chitarra-batteria-tastiere, con un’attitudine live in studio derivante dal lungo rodaggio sui palchi delle canzoni, che nel cassetto erano più di cinquanta».

Nadiè

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