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Breve storia del resto del mondo di Pietro Ruffo

Eventi Dal 3 aprile al 10 luglio alla Fondazione Puglisi Cosentino di Catania la personale, a cura di Laura Barreca, dell'artista romano

La Fondazione Puglisi Cosentino e la Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, annunciano l’apertura, dal 3 aprile al 10 luglio, a Catania, nella sede della Fondazione Puglisi Cosentino, di Breve storia del resto del mondo, l’ampia personale di Pietro Ruffo, a cura di Laura Barreca. «La mostra, allestita in uno dei più affascinanti spazi museali in Sicilia, propone uno spaccato della realtà storica contemporanea, attraverso gli occhi e la sensibilità di un artista dalla spiccata personalità»: è l’opinione del Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, che aggiunge: «La forza di Ruffo consiste nell’utilizzare tutti gli elementi base propri della sua formazione di architetto – il progetto, la carta, il disegno – per dar voce, con opere anche tridimensionali, ai grandi temi della storia universale, come la libertà e la dignità dell’essere umano costantemente minacciate dalle insidie del mondo di oggi».

Pietro Ruffo, The Colours of Cultural Map (part) 2015, inchiostro acquerello e ritagli su carta poggiati su tela

Pietro Ruffo, The Colours of Cultural Map (part) 2015, inchiostro acquerello e ritagli su carta poggiati su tela

Breve storia del resto del mondo riunisce una spettacolare sequenza di opere di grandi dimensioni realizzate dall’artista romano dal 2005 ai giorni nostri. Essa va a comporre una sorta di viaggio visivo sul concetto universale di libertà o dei principi liberali nella storia politica dei continenti, attraverso i temi della colonizzazione, delle divisioni culturali, sociali, religiose da cui scaturiscono antichi e irrisolti conflitti tra i popoli del mondo.

Conosciuto per le sue grandi mappe delle nazioni, su cui schiere di libellule intagliate a mano e fermate con migliaia di spilli rappresentano l’idea della libertà, Pietro Ruffo concepisce un percorso espositivo che guida il visitatore al riconoscimento di alcuni “padri-ispiratori” del pensiero liberale e costituzionale: tra loro il politologo inglese Isaiah Berlin, cui l’artista dedica nel 2010 la serie di grandi ritratti I sei traditori della libertà, in mostra a Catania. Ma anche poeti come il libanese Khalil Gibran, cui è dedicata l’opera Liberty House (2011): una piccola costruzione architettonica che vuole affermare il concetto che si è davvero liberi solo se il desiderio di ricercare la libertà diventa pratica quotidiana e interiore.

Pietro Ruffo, Helvetius, 2009, grafite e intagli su carta, 170x220cm

Pietro Ruffo, Helvetius, 2009, grafite e intagli su carta, 170x220cm

Attualissima traduzione artistica di una condizione geopolitica internazionale, la mostra si offre come riflessione più ampia sulle questioni da cui sono originate le più recenti e disastrose piaghe sociali: dal colonialismo, alla primavera araba, dal fondamentalismo islamico alle rivolte per i diritti dei lavoratori in Sud Africa. Ad apertura e chiusura della mostra, l’opera The Colours of Cultural Map (2015) commissionata da Luciano Benetton per il progetto Imago Mundi, un grande atlante dei paesi del mondo e delle differenze che uniscono i popoli; e SPADSVII, commissionato dalla Galleria nazionale d’arte Moderna di Roma, un biplano di dimensioni reali realizzato interamente in legno e carta.

Vincitore del Premio Cairo e del Premio New York all’Italian Academy for Advanced Studies at Columbia University nel 2010, Pietro Ruffo è oggi riconosciuto come uno degli artisti italiani più interessanti a livello internazionale. Tra i progetti più significativi, si segnalano: A complex istant -Moscow, Progetto speciale per la quarta biennale di Mosca, SLASH, paper under the knife, MAD Museum of Art and Design, New York; Apocalittici e Integrati, MAXXI, Museum of XXI Century Art, Roma. Nell’estate del 2015 realizza una scenografia per la sfilata di Valentino, che ha visto l’artista cimentarsi con un’opera su scala urbana costruendo un’intera piazza ispirata al concetto di stratificazioni.

Pietro Ruffo, Revolution Globe III, 2013, acquerelli e ritagli su carta

Pietro Ruffo, Revolution Globe III, 2013, acquerelli e ritagli su carta

Sono previste visite guidate e laboratori didattici a cura di Identitas, e-mail: mostraruffo@fondazionepuglisicosentino.it, telefono +39 329 4571064. Monografia sull’artista a cura di Laura Barreca, edita da Silvana Editoriale.

Originariamente introdotto all’arte da suo nonno, l’oggi 38enne artista romano Pietro Ruffo iniziò l’attività artistica a quattordici anni, lavorando come apprendista prima di aprire il proprio studio nella campagna di Filacciano. Si è laureato in architettura presso nel 2005 e si è trasferito alla Ex Pastificio Cerere a San Lorenzo, storica residenza artistica. Nel 2005, Ruffo ha viaggiato a Beslan, in Russia, per lavorare con i bambini che erano sopravvissuti al massacro alla loro scuola locale per mano di ribelli ceceni. Subito dopo l’evento, l’artista ha lavorato come un terapeuta attraverso l’arte, realizzando laboratori per i bambini sopravvissuti al massacro di Beslan. Il tempo trascorso a Beslan ha ispirato una grande opera intitolata “Beslan doppia mappatura” che illustra le aule distrutte dei bambini sopravvissuti. Nelle sue opere Ruffo si pone domande che riguardano la natura della libertà e affronta una vasta gamma di questioni sociali, morali e politiche. Ruffo riflette le sue intense preoccupazioni sociali e morali, così come la sua posizione su questioni etiche specifiche. Lavora attraverso il disegno, la pittura, la fotografia e i video digitali, crea oggetti complessi e meticolosamente dettagliati che richiedono un intenso processo di lavorazione manuale. Il suo lavoro non è un prodotto finito, ma come un processo di ricerca, aperto e in continuo sviluppo.

Pietro Ruffo

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