Verdi Opera Gala nella Basilica di San Sebastiano ad Acireale
Prosegue sabato 11 gennaio alle ore 21 la stagione concertistica della Basilica Collegiata di San Sebastiano di Acireale, organizzata in sinergia con la Camerata Polifonica Siciliana e il Coro Lirico Siciliano. In programma il concerto Verdi Opera Gala, un omaggio in musica al compositore che ha incarnato l’ideale del grande teatro e dei più sublimi sentimenti umani, colui che è riuscito a portare la voce umana alle più alte vette di funambolismo, regalandoci pagine davvero magnifiche e impervie che regalano al pubblico sempre emozioni forti.
Giuseppe Verdi è senza ombra di dubbio il più popolare compositore operistico della storia e il Coro Lirico Siciliano diretto dal M° Francesco Costa ne è, da anni, uno dei maggiori interpreti. Alcune tra le più belle pagine dei massimi capolavori scritti dal Cigno di Busseto saranno interpretati dalle magnifiche voci che compongono il complesso corale siciliano, che in questa speciale occasione sarà affiancato dal soprano Daniela Schillaci.
Partendo dai capolavori della musica sacra, come il celebre Stabat Mater, composizione unica per bellezza, fraseggio, modernità e sentimento, che sarà eseguito nella prima parte della serata, il concerto si snoderà attraverso le più celebri pagine tratte dalle opere verdiane.
Nella seconda parte, infatti, saranno eseguite le struggenti melodie dei più appassionati e immortali cori tratti da Nabucco, I Lombardi alla Prima Crociata, Macbeth, Il Trovatore, La Traviata, La Forza del Destino, Aida e Otello. Una serata di musica ma anche di emozioni grazie alle eterne e sublimi melodie con cui Giuseppe Verdi ha incarnato le passioni, gli amori e la forza del sentimento.
Parte dell’incasso della Stagione concertistica contribuirà al restauro della Basilica acese, ritenuta la struttura più antica della città perché costruita su un luogo di culto risalente all’epoca aragonese e dichiarata dall’Unesco Monumento nazionale.
La Basilica Collegiata di San Sebastiano di Acireale
Costruita a partire dal 1609 in sostituzione di un antico oratorio dedicato allo stesso santo, fu completata nel 1652, ma il violento terremoto del 1693 fece crollare la volta e il cappellone principale. La ricostruzione avvenne a partire dai primi anni del XVIII secolo e resero la Basilica più grande e più bella. Il fastoso prospetto, disegnato da Angelo Bellofiore, è affollato da statue di santi, testine di angioletti, mascheroni apotropaici e altri numerosi fregi uniti da vari motivi floreali, mentre un coro sereno e gioioso di 14 puttini reggenti ghirlande di frutta e di fiori è schierato sul frontone che sovrasta il primo ordine architettonico. In alto a coronamento della costruzione domina la bellissima trifora della loggia campanaria. Il monumentale sagrato (1742–44) è circondato da una balaustrata, sulla quale sono poste dieci statue scolpite da Gianbattista Marini su disegno di Pietro Paolo Vasta e ornata dai cancelli in ferro battuto opera dell’artista acese Salvatore Paradiso. Alla chiesa si accede attraverso una grande porta del 1893 in ferro fuso e arricchita da formelle di bronzo su disegno di Gustave Dorè. L’interno è a pianta basilicale con tre navate e pavimento marmoreo costruito nel 1860. Sugli altari sono esposte tele interessanti realizzate da pittori acesi tra il XVII e il XX secolo. Nel transetto le grandi pareti laterali sono occupate dagli enormi affreschi ad encausto di Francesco Mancini (1900) che ha rappresentato la salita di Gesù al Calvario e la deposizione del corpo di San Sebastiano nelle catacombe. Nell’altare di destra è custodito il cinquecentesco simulacro del Santo Martire che viene portato in processione nel fercolo argenteo settecentesco, mentre nell’altare di sinistra è custodita un’antica copia della Sacra Sindone del 1644. Il pittore acese Pietro Paolo Vasta, a partire dal 1732, ha realizzato nelle pareti del coro i magnifici affreschi che rappresentano le scene del martirio a cui fu sottoposto San Sebastiano, mentre nella volta in un cielo affollato di angeli e di Santi vi è l’apoteosi del Santo bimartire. Notevoli sono anche gli affreschi della cappella del SS. Sacramento del medesimo autore e le decorazioni della cappella di Gesù e Maria di Alessandro D’Anna. L’Unesco ha designato la Basilica Collegiata di San Sebastiano “monumento messaggero di una cultura di pace”.
Entrando nella sacrestia, con il monumentale armadio in noce del 1811, si può accedere al Museo del Tesoro, dove si possono ammirare delle bellissime opere di argenteria sacra, frutto della maestria di argentieri acesi e siciliani, preziosi paramenti ricamati in oro e di pregiatissime sete, nonché tele di pittori siciliani dal XVII al XX secolo. Dal campanile, accessibile al pubblico, si può ammirare un panorama mozzafiato che spazia dall’Etna fino al mare e, su prenotazione, è possibile visitare tutto l’anno il monumentale Presepe Napoletano che viene esposto nella cripta durante il periodo natalizio.
Informazioni e prenotazioni
tel. 3920889640 (ore 09.30-13 e ore 16.30-20)
Prevendite c/o Basilica Collegiata San Sebastiano oppure online www.cpsmusic.com
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