Massimo Recalcati ci parla dell’angoscia da Covid
Quali sono state e continuano ad essere le principali perturbazioni del trauma del Covid che hanno investito la nostra vita? Quali trasformazioni l’angoscia ha assunto in questo tempo? Quali incarnazioni sintomatiche e quali risposte collettive e individuali si sono generate in questo tremendo ultimo anno? Domande a cui lo psicoanalista e saggista Massimo Recalcati, docente all’Università IULM di Milano, risponderà nel corso del webinar dal titolo “La curva dell’angoscia: riflessioni psicoanalitiche sul trauma del Covid” organizzato dalla Scuola Superiore di Catania.
Un incontro – in programma venerdì 9 aprile, alle 16, online sulla piattaforma Microsoft Team – che sarà aperto dalla professoressa Maria Rosaria Maugeri, presidente della Scuola Superiore di Catania, e che prevede anche gli interventi dei docenti Giovanni Lo Castro e Santo Di Nuovo dell’Università di Catania.
Un tema piuttosto attuale visto che nel corso dell’ultimo anno, dalla dichiarazione nel marzo 2020 da parte dell’Oms della pandemia da Covid-10 – con un bilancio di oltre 109 milioni di casi diagnosticati e 2milioni 400 mila decessi al mondo, mentre in Italia sono stati registrati 2milioni 780 mila casi e 95mila decessi – i medici hanno dovuto far fronte anche alla individuazione e prevenzione dei sintomi psichici legati al coronavirus.
Numerose ricerche hanno indicato la pandemia come causa di profondi effetti psicologici e sociali sulla popolazione tra quarantena, allontanamento sociale e autoisolamento con riflessi negativi sulla salute mentale. La solitudine e la riduzione delle interazioni sociali, infatti, sono state la causa di fattori di rischio per molti disturbi mentali come la schizofrenia e la depressione maggiore, ma anche l’incertezza sul futuro e le preoccupazioni per sè e i propri familiari hanno aumentato il rischio di disturbi ansiosi, panico, ossessivo compulsivi e stress portando anche a episodi di autolesionismo.
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