“Antudo”, viaggio nel futuro per riscoprire le nostre radici
Da da giovedì 6 a domenica 16 febbraio al Teatro del Canovaccio di Catania va in scena “Antudo” diretto da Eliana Silvia Esposito, che vede in scena Giuseppe Aiello, Paolo Toti e Raffaella Esposito. Secondo lo studioso Santi Correnti “Antudo” sarebbe la parola d’ordine segreta adottata dai congiurati siciliani, come segno di riconoscimento, durante la rivolta del Vespro nel 1282.
Termine che, secondo il noto storico, sarebbe l’acronimo di ANimus TUus DOminus (Il coraggio è il tuo signore), e sarebbe stato adottato in tutte le successive rivolte dell’isola e da tutti i partiti e movimenti separatisti e indipendentisti. “Antudo” è il grido che avrebbe accompagnato anche il MIS (Movimento Indipendentista Siciliano) e l’EVIS (Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia) durante le battaglie che portarono il 15 maggio del 1946 al decreto legislativo (promulgato dal re Umberto II) che riconosceva alla Sicilia uno Statuto Speciale di Autonomia (successivamente convertito in legge costituzionale nel ’48 dalla Repubblica italiana).
In realtà le origini del termine non sono certe, anzi sull’argomento ci sono accese discussioni in atto, secondo altri, per esempio, il termine indicherebbe il patto d’intesa tra i siciliani, ma al di là del suo vero significato, al di là del fatto che possa trattarsi di leggenda o di verità o di errore, la cosa realmente intrigante è osservare come questa parola si sia fatta largo in questi anni nella nostra lingua come se fosse dotata di vita propria, come se muovesse delle energie che partono dalle viscere della terra fino ad arrivare al cielo, come se fosse stata creata per infondere coraggio e unione. Quello che conta è ciò che questa parola rappresenta oggi, è il significato che ha assunto, sono le emozioni che suscita, la fierezza che risveglia.
Non si può negare la forza evocatrice, il fascino di questo suono, di questa parola potente che non lascia indifferenti che suscita curiosità, stupore e trasmette bellezza, nobiltà. “Antudo” è il viaggio alla riscoperta delle nostre radici, è il desiderio di ricucire quel filo spezzato con la nostra storia e con la nostra memoria, è l’identità che riaffiora. “Antudo” è il risveglio, la presa di coscienza, il coraggio, il grido d’autodeterminazione di un popolo!
Lo spettacolo – che si avvale della partecipazione in video di Carmela Buffa Calleo, Mariagrazia Cavallaro, Luciano Leotta, Salvo Motta e Alberto Abbadessa – è ambientato nel futuro (25/30 anni più avanti) in un mondo sotto il totale controllo del potere costituito. In questa società un raggio di luce si accende e diventa ossigeno per l’antico sogno di libertà di un popolo, il respiro che per troppo tempo era stato trattenuto.
Orario spettacoli
6-7-8 febbraio: ore 21
9 febbraio: ore 18
13-14-15 febbraio: ore 21
16 febbraio: ore 18
Per informazioni e prenotazioni: 3914888921
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