A Messina Nino D’Angelo, il poeta che non sa parlare

L'11 marzo la terza e ultima data siciliana del tour legato al progetto "Il poeta che non sa parlare" del cantautore napoletano

A Messina Nino D’Angelo, il poeta che non sa parlare

E’ ripreso il 3 marzo da Pescara il tour di Nino D’Angelo legato al suo progetto Il poeta che non sa parlare, diviso tra un libro, un album e un tour che ha subito un po’ di ritardi e spostamento di date a causa delle regole dettate dalla pandemia. «Una tournée – precisa D’Angelo – dove canto i successi che mi hanno accompagnato nel corso della mia carriera. E’ anche l’occasione per raccontarmi a tutto tondo, rivelando anche alcuni aneddoti divertenti che in pochi conoscono».

Dopo Palermo e Catania, il tour siciliano si chiude l’11 marzo al Palacultura di Messina.

La vita di Nino D’Angelo non è una favola, è l’emblema del cambiamento. La sua è una storia unica eppure esemplare: nato nella periferia napoletana, ha corso più veloce della miseria e ha realizzato il sogno di fare il cantante. Lui che è stato prima “il caschetto biondo” – neomelodico prima ancora che questo genere esistesse – e poi l’artista che evolve, che produce poesia, che rivoluziona la sua musica e i suoi dischi, fino a comporre anche per il cinema di qualità, raccoglie ora in questo libro alcuni frammenti della sua vita, la sintesi dei suoi stati d’animo, e traccia la sua storia personale e artistica. Il libro Il poeta che non sa parlare potrebbe assomigliare a un’autobiografia, ma è in realtà molto di più: più che seguire un ordine cronologico, fa proprio l’andamento ondivago della memoria, che accarezza, accelera, che rallenta per ricordare un amico, un luogo, un aneddoto del passato; in queste pagine, scritte con ironia e leggerezza, ma segnate anche da tanta drammaticità e lirismo, si ha l’impressione di scavare in profondità e di arrivare a conoscere, di quello che è ormai un simbolo della canzone napoletana, anche le pieghe più intime, i trascorsi più remoti, i pensieri più veri. Il risultato è un affresco di luoghi e persone – dall’estrema periferia alle luci della ribalta, da Forcella alla vertigine del successo -, ma è anche e soprattutto un ritratto di un mondo che – sembra dirci Nino D’Angelo – forse ha molto da insegnare: un universo di povertà e dolore, ma fatto di piccole cose, di amicizie sincere, di famiglie numerose che si aiutano, di scherzi e scazzottate, un mondo in cui nessuno si salva da solo e in cui si può ridere di tutto, anche della miseria.

Il disco Il poeta che non sa parlare, uscito alla fine del 2021, presenta nove canzoni inedite e una cover di un suo brano del 2012 reinterpretata con 8 cantanti napoletani per un album di ‘world-pop’. Tra gli ospiti dell’opera, Toni Servillo (che apre il disco con un’introduzione parlata in ‘Pane e canzone’), James Senese (in ‘Vivere è murì’), Rocco Hunt (in ‘Chillo è comm’ ‘a te’) e 8 cantanti napoletani in ‘Ammore è dà’ (Mavi Gagliardi, Livio Cori, Fabiana Martone, Rosario Miraggio, Emiliana Cantone, Andrea Sannino, Milly Ascolese e Gianluca Capozzi). Gli arrangiamenti sono curati dal Maestro Nuccio Tortora. Un album, questo, nato in un periodo difficile per tutti e che dunque racconta anche la cupa attualità di oggi, la scoperta della provvisorietà della vita: «Non è stato un periodo facile, quando hai la morte di fianco è difficile scrivere della vita e a dire il vero non pensavo a un’opera nuova, volevo continuare a promuovere i miei testi passati non ancora ascoltati, secondo me, con la dovuta attenzione». Un disco che affronta varie tematiche, dal sociale («Oggi le diseguaglianze tra ricchi e poveri sono aumentate, il razzismo e l’emigrazione sono purtroppo temi sempre in voga”) alla politica (“Si sentono troppe voci dissonanti tra di loro, in questi ultimi anni i governanti hanno fallito»). Non manca anche l’amore (“Come un uomo della mia età può esprimere”), anche in questo caso ‘influenzato’ dalla pandemia, e un suo ultimo saluto Diego Armando Maradona. Un’opera, questa, molto riflessiva e che racchiude nei suoi brani vere fotografie di vita passata e vissuta (“ci sono immagini di povertà serena e di persone che si arrendono alla povertà, che non hanno il diritto di sapere e che il potere ricorda solo quando è tempo di votazioni”). Ma come sono nate queste che possono essere considerate come poesie in musica? «La molla che ha fatto scattare tutto – spiega D’Angelo – è stato vedere l’amore che la gente del mio quartiere, San Pietro a Patierno, mi ha dimostrato dedicandomi, a sue spese, il murale firmato da un grande artista come Jorit. Ho pensato, tra me e me, che forse queste persone avevano ancora bisogno di me e delle mie canzoni. Non pubblicare questo album mi avrebbe fatto vivere il presente come se avessi tradito le persone di cui e per cui canto. L’album, secondo il cantautore napoletano, “è un ricominciare, credo che si senta al suo interno la ricerca della normalità, la voglia di sconfiggere la provvisorietà». Brani, per D’Angelo, “scritti più con l’anima che con il cuore”.

Data

11 Mar 2022
Expired!

Ora

21:30 - 23:30

Costo

Da € 28,80 a € 40.30

Maggiori informazioni

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Luogo

Palacultura Messina
viale Boccetta 343 Messina

Organizzatore

Marcello Cannizzo Agency
Telefono
0932244189
Email
info@marcellocannizzoagency.it
Sito web
https://www.facebook.com/marcellocannizzoagency

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