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Viola di Grado e i sentimenti ancestrali dei bambini “difettosi”

Libri e Fumetti Esce il 14 aprile per La nave di Teseo Bambini di ferro, terzo romanzo della scrittrice catanese. Ambientato in un Giappone senza tempo, mette a confronto i silenzi della piccola orfana Sumiko e i traumi di Yuki, tutrice alla ricerca di se stessa

Edito da La nave di Teseo, sarà nelle librerie da giovedì 14 aprile Bambini di ferro il terzo romanzo della giovane scrittrice catanese Viola Di Grado. Bambini di ferro è un romanzo sulla maternità, sui sentimenti più ancestrali, in un vertiginoso oscillare tra la più antica tradizione buddista e la gelida essenza hi-tech di un futuro già presente.

Viola Di Grado, foto di Michele Panduri

Viola Di Grado, foto di Michele Panduri

La copertina di bambini di ferro di viola di grado

La trama. Una mattina di fine estate, in un Giappone di un’era imprecisata, la direttrice dell’Istituto Gokuraku, Sada, e la sua assistente, Yuki, prelevano da una vecchia casa una bambina rimasta orfana: la piccola Sumiko. La bambina – si accorgono presto in Istituto – non intende parlare, mangiare, interagire con niente e nessuno; i suoi occhi sono persi in un punto indefinito davanti a sé, su qualcosa che sembra nulla. Anche Yuki, 25 anni prima, è stata ospite dell’Istituto: privata dei genitori, è stata sottoposta a un programma di accudimento materno artificiale, il cui fallimento ha generato dei “bambini difettosi”, confinati in istituto sotto la guida e le cure soffocanti di Sada. Yuki dovrebbe essere la tutrice di Sumiko, ma viene risucchiata nelle spirali dei suoi silenzi e della sua fissità, trascinata in una “zona pericolosa”, uno spazio interiore frammentato da cui pensava di essere uscita per sempre. In realtà Sumiko si rivelerà essere custode dei segreti del passato e dei traumi di Yuki, ma anche la sua possibilità di salvezza.

Nata a Catania il 4 giugno 1987, Viola Di Grado è l’autrice di Settanta Acrilico Trenta Lana (2011) – vincitore del premio Campiello Opera Prima e del premio Rapallo Carige Opera Prima e finalista all’IMPAC Dublin Literary Award – e di Cuore Cavo (2013), finalista al PEN Literary Award. Ha vissuto a Kyoto, Leeds e Londra, dove si è laureata in filosofie dell’Asia orientale. I suoi libri sono tradotti in otto Paesi.

Così la scrittrice su Facebook: “Il mio terzo libro ha una storia densa. 2013-2015: l’ho scritto in molti posti. In un parco londinese, in un castello, sulle Montagne Rocciose in mezzo agli orsi, in una coloratissima caffetteria di San Francisco, al trentaseiesimo piano di un grattacielo di Toronto e anche su molti aerei. 2015: ho firmato un contratto con Bompiani. 2015: avviene l’acquisizione di RCS da parte di Mondadori e la creazione di un monopolio editoriale senza precedenti. Elisabetta Sgarbi si dimette portando con sé gran parte di Bompiani. Anch’io seguo lei e Umberto Eco in questa gioiosa lotta per la pluralità della letteratura. 2016: è morto Eco. Lasciando anche, in forma di casa editrice, una bellissima eredità di ideologia resa materia: La nave di Teseo. 14 aprile 2016: esce BAMBINI DI FERRO”.

Dal 18 aprile comincia il book store tour. Si parte dalla Feltrinelli, in galleria Alberto Sordi a Roma, con Paolo Crepet e Teresa Ciabatti. Prima delle presentazioni il pubblico sarà “risucchiato” nel book soundtrack a cura di Shedir, scaricabile comprando l’e-book.

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