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Stagione classica a Siracusa, arrivano la Lisistrata di Lella Costa e l’installazione fotografica “Una sola passione”

Teatro e opera Dal 13 al 27 giugno al Teatro Greco di Siracusa va in scena "Lisistrata" di Aristofane con Lella Costa nel ruolo del titolo. La regia è di Serena Sinigaglia. All'Ortea Palace Hotel sarà visitabile fino al sei luglio l’installazione fotografica “Una sola passione. Gli spettacoli al Teatro Greco di Siracusa attraverso lo sguardo del pubblico”, a cura dell’archivio dell’Inda. In programma anche tre incontri con Giuseppe Sartori, Serena Sinigaglia e e Giuliano Peparini

Una commedia in cui, per usare le parole della regista Serena Sinigaglia, «si ride moltissimo, di una risata profonda che ci libera e ci predispone all’amore più bello», una installazione fotografica e un ciclo di incontri con i grandi protagonisti delle rappresentazioni classiche in una prestigiosa struttura ricettiva siracusana. La Fondazione Istituto nazionale del dramma antico ha presentato la commedia Lisistrata di Aristofane, la terza produzione della 60. Stagione di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa che debutterà il 13 giugno per la regia di Serena Sinigaglia, nella traduzione di Nicola Cadoni, con una strepitosa Lella Costa nel ruolo della protagonista.

Le prove della “Lisistrata” 2025 al Teatro greco di Siracusa, foto Maria Pia Ballarino

La commedia di Aristofane torna al Teatro Greco di Siracusa per la terza volta, dopo le edizioni del 2010 e del 2019, con un allestimento che punterà sulle scene di Maria Spazzi, i costumi di Gianluca Sbicca, le musiche di Filippo Del Corno, le coreografie di Alessio Maria Romano, il disegno luci di Alessandro Verazzi e la direzione del coro di Francesca Della Monica ed Ernani Maletta. 

«Lisistrata parla di guerra. O meglio parla di chi non ne può più di subire o fare la guerra – sono le parole di Serena Sinigaglia -. Il paradosso di Aristofane, a distanza di secoli, mi appare tutt’altro che un paradosso: se le donne di tutti i fronti di guerra si unissero sotto la bandiera della pace, negandosi ai mariti o ai propri compagni, non cesserebbero gli scontri armati e le battaglie? Ma Lisistrata parla anche d’amore, un amore laico, potente, felice e giocoso. Questi temi rendono Lisistrata eterna e come tale ho cercato di costruire, con i miei straordinari collaboratori, uno spettacolo che non avesse un tempo definito, giocando a citare l’antico e il contemporaneo continuamente».

Nel cast guidato da Lella Costa anche Marta Pizzigallo (Calonice), Cristina Parku (Mirrine), Simone Pietro Causa (Lampitò), Marco Brinzi (Dracete), Stefano Orlandi (Strimidoro), Francesco Migliaccio (Filurgo), Pilar Perez Aspa (Stratillide), Giorgia Senesi (Nicodice), Irene Serini (Rodippe), Aldo Ottobrino (Commissario), Salvatore Alfano (Cinesia), Didi Garbaccio Bogin (Donna Beota), Beatrice Verzotti (Donna Corinzia), Alessandro Lussiana (Ambasciatore spartano), Stefano Carenza (Ambasciatore ateniese) e Giulia Quacqueri (Pace). Nel cast dello spettacolo anche le allieve e gli allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico.

Lisistrata resterà in scena fino al 27 giugno alternandosi con Edipo a Colono di Sofocle per la regia di Robert Carsen per poi andare in tourneé al Teatro Grande di Pompei dal 18 al 20 luglio e al Teatro Romano di Verona l’11 e il 12 settembre.

Un momento delle prove di “Lisistrata”, foto Maria Pia Ballarino

Le note di regia di Serena Sinigaglia

Serena Sinigaglia, foto di Serena Serrani

Lisistrata parla di guerra. O meglio parla di chi non ne può più di subire o fare la guerra. Il paradosso di Aristofane, a distanza di secoli, mi appare tutt’altro che un paradosso: se le donne di tutti i fronti di guerra si unissero sotto la bandiera della pace, negandosi ai mariti o ai propri compagni, non cesserebbero gli scontri armati e le battaglie? Ma spingiamoci oltre, oltre la rigida definizione di genere: se davvero chiunque, uomo o donna che sia, opponesse alla volontà di guerra lo sciopero del sesso, non si otterrebbe la pace?

Lisistrata parla d’amore, un amore laico, potente, felice e giocoso. Questo mi sorprende e commuove. “Fate l’amore, non fate la guerra!” recitava un noto slogan pacifista degli anni Sessanta. Cinesia e Mirrine si amano, i vecchi e le vecchie ritrovano lo spirito e la complicità di coppia di un tempo; l’astinenza dall’atto sessuale non è mai descritta in quest’opera come un mero bisogno meccanico ma come naturale prolungamento, meravigliosamente concreto e dunque corporeo, di un caldo sentimento di unione e condivisione, che vuole la vita e non la morte. Di fronte ai continui femminicidi, alla drammatica quanto insopportabile discriminazione di genere, di fronte a quella che per certi versi mi appare oggi come una vera e propria crisi delle coppie etero (e forse di tutte le coppie, ma restiamo su quelle etero), Lisistrata ci suggerisce la strada: reimparare la grammatica dell’amore. Che se non ce l’hai, sei perduto, che se non ce l’hai, poi, fai la guerra. Uomo e donna, oggi, che tornano ad amarsi e rispettarsi, ecco la vera rivoluzione!

Sappiamo bene che al mondo non sono solo e sempre gli uomini a volere la guerra, ci sono anche donne, nell’esercito e nei più importanti luoghi di potere, a volerla. Sarebbe riduttivo oggi pensare alla donna assolutamente pacifista e all’uomo assolutamente guerrafondaio.

Credo che esistano due forze, due princìpi dentro ogni essere umano, al di là del genere biologico: il principio maschile e quello femminile. Il principio maschile è un principio normativo, che si fonda sulla legge del più forte per mantenere la pace e dunque il suo strumento principale per dirimere i conflitti è la guerra. È certamente il principio maschile che ha prevalso nella storia umana, il principio fallico su cui si fonda il patriarcato che ha represso e schiacciato l’altra forza, l’altro principio, quello femminile. Il femminile è un principio creativo, generativo, anarchico, vitale, a volte caotico, sicuramente complesso, che si fonda sulla legge di natura e dunque sull’istinto di sopravvivenza, i suoi strumenti sono l’accoglienza e l’accudimento. L’azione del tessere, così centrale nel testo in quanto metafora del buon governo, è azione tipicamente femminile, ed è un’azione che lega, unisce e protegge. Cosa sarebbe il mondo se a prevalere fosse proprio la forza del femminile?

Questi temi rendono Lisistrata eterna e come tale ho cercato di costruire, con i miei straordinari collaboratori, uno spettacolo che non avesse un tempo definito, giocando a citare l’antico e il contemporaneo continuamente. Ho cercato la danza dei corpi, l’ebrezza dei fanciulli, la concretezza dei corpi. Ho cercato leggerezza e grazia, anch’esse così indissolubilmente legate alla sfera del femminile, anch’esse portatrici di un messaggio semplice e rivoluzionario di pace. Si ride, si ride moltissimo in Lisistrata ma di una risata profonda che ci libera e ci predispone all’amore più bello, quello degli uni con gli altri, avvinti tutti dalla meravigliosa fragilità e contraddizione della nostra condizione umana.

“Lisistrata” di Aristofane

Traduzione Nicola Cadoni, regia Serena Sinigaglia, scena Maria Spazzi, costumi Gianluca Sbicca. Musiche  Filippo Del Corno, direzione del coro Francesca Della Monica e Ernani Maletta, coreografie  Alessio Maria Romano, disegno luci Alessandro Verazzi, assistente alla regia Arianna Sorci, assistente scenografo  Paola Grandi, assistente costumista Marta Solari, direttore di scena Giovanni Ragusa, assistente direzione di scena Giuseppe Orto, assistente alla compagnia Riccardo Rizzo.

Personaggi e interpreti: Lisistrata Lella Costa, Calonice  Marta Pizzigallo, Mirrine  Cristina Parku, Lampitò Simone Pietro Causa, Dracete Marco Brinzi, Filurgo  Francesco Migliaccio, Strimodoro  Stefano Orlandi, Stratillide  Pilar Perez Aspa, Nicodice  Giorgia Senesi, Rodippe  Irene Serini, Commissario Aldo Ottobrino, Cinesia  Salvatore Alfano, Donna Beota  Didi Garbaccio Bogin, Donna Corinzia  Beatrice Verzotti, Ambasciatore Spartano  Alessandro Lussiana, Ambasciatore Ateniese  Stefano Carenza, Pace  Giulia Quacqueri.

Prove di Lisistrata, foto di Maria Pia Ballarino

Coro nipoti, massaie, macchiniste e arcieri, gli allievi dell’Accademia d’arte drammatica dell’Inda, sezione Giusto Monaco: Allegra Azzurro, Claudia Bellia, Carla Bongiovanni, Gaia Lerda, Giulia Maroni, Erika Roccaforte, Francesca Totti, Clara Borghesi, Davide Carella, Carlotta Ceci, Federica Clementi, Alessandra Cosentino, Giovanni Costamagna, Christian D’agostino, Lorenzo Ficara, Ludovica Garofani, Gemma Lapi, Zoe Laudani, Marco Maggio, Carlo Marrubini Bouland, Arianna Martinelli, Carlo Andrea Pecori Donizetti, Beatrice Ronga, Massimiliano Serino, Davide Sgamma, Francesca Sparacino, Stefano Stagno, Giovanni Taddeucci, Siria Veronese Sandre.

All’Ortea Palace Hotel la mostra “Una sola passione”, le foto dell’Inda al Teatro greco, e gli incontri con attori e registi

La Fondazione Inda, questa mattina, ha presentato anche due iniziative organizzate nell’ambito del rapporto di collaborazione con Ortea Palace Hotel, Sicily – Autograph collection: Una sola passione. Gli spettacoli al Teatro Greco di Siracusa attraverso lo sguardo del pubblico, un’installazione fotografica a cura dell’archivio dell’Inda, e un ciclo di tre incontri con i protagonisti degli spettacoli al Teatro Greco di Siracusa. 

L’installazione, ideata da Elena Servito e Michele Romano, racconta le stagioni al Teatro Greco di Siracusa attraverso immagini, momenti e attimi catturati dai fotografici di scena: un viaggio dal punto di vista degli spettatori che parla di passione, amore per il teatro e per i grandi artisti che ogni anno mettono in scena opere senza tempo. L’esposizione sarà aperta al pubblico tutti i giorni, fino al 6 luglio.

Insieme a Ortea Palace Hotel, la Fondazione INDA si apre alla città attraverso un ciclo di tre incontri che consentiranno al pubblico di poter dialogare e confrontarsi con attori e registi della 60. Stagione di rappresentazioni classiche. Il primo appuntamento, giovedì 29 maggio, alle 18.30, vedrà protagonista Giuseppe Sartori, attore fra i più amati dal pubblico siracusano e interprete di Edipo nell’opera di Sofocle diretta da Robert Carsen.

Giuseppe Sartori (Edipo), foto Michele Pantano

Il 3 giugno, sempre alle 18.30, dialogo con Serena Sinigaglia, regista della Lisistrata con protagonista Lella Costa e infine il 12 giugno appuntamento con Giuliano Peparini che racconterà l’Iliade, la creazione originale su testi scelti e tradotti da Francesco Morosi che sarà in scena al Teatro Greco di Siracusa dal 4 al 6 luglio.

«L’installazione fotografica e il ciclo di incontri all’interno dell’Ortea Palace, ex Palazzo delle Poste di Siracusa dove storia, architettura e società siracusana si incontrano – ha dichiarato Francesco Italia, sindaco della città e quindi presidente dell’Isitituto nazionale del dramma antico – consolidano il rapporto tra Inda e la città. Una nuova occasione per comprendere il valore della cultura classica in una realtà del contemporaneo». 

«”Una sola passione” è il racconto visivo di un legame profondo e autentico tra artisti, pubblico e territorio – sono le parole di Pippo Russotti, managing diretctor di Russotti Gestioni Hotels – Il Teatro Greco di Siracusa non è soltanto un luogo di spettacolo: è un cuore che pulsa da oltre duemila anni, grazie alla passione di chi vi sale sul palco e di chi, con la stessa intensità, vi assiste ogni anno. Sostenere questo progetto insieme a Inda, per noi significa contribuire a custodire e valorizzare un patrimonio unico che continua a emozionare il mondo intero».

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