L'Isola e i media Le inchieste del "Rapporto Sud" del Sole 24 Ore in edicola col quotidiano venerdì 2 aprile in Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Private equity, a imprese del Sud solo il 4% degli investimenti Energia da fonti rinnovabili al Sud: troppi ostacoli sulla strada delle installazioni di impianti per le energie alternative. Un servizio si occupa dei casi eccellenti di smart working a Castelbuono e Palermo
Il prossimo Rapporto Sud del Sole 24 Ore di venerdì 2 aprile in edicola con il quotidiano in Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna dedica il focus d’apertura al mondo del venture capital e del private equity che non guarda al Sud. L’inserto del Sole 24 Ore spiega che solo il 4% delle operazioni di investitori finanziari nel 2020 ha riguardato startup e scale up con sede nel Mezzogiorno. È quanto emerge dal “EY Venture Capital Barometer”. Ma c’è una novità: il Fondo Italia Venture II di Cdp Venture, ha investito in 48 imprese, alcune in fase seed e altre più mature. Sei queste ultime e 42 le prime che rappresentano la vera novità poiché in passato queste avevano potuto beneficiare di un minor numero di interventi. Ciò è frutto del programma “Seed per il Sud”. Sullo stesso argomento, il Rapporto Sud di venerdì 2 aprile propone ai lettori l’intervista a Valeria Fascione, assessore all’Innovazione della Regione Campania, nella quale annuncia la costituzione di un Fondo regionale per investire nelle startup.
Altro reportage del numero di questo venerdì dedicato alle regioni del Sud è dedicato all’Energia da fonti rinnovabili: troppi ostacoli sulla strada delle installazioni di impianti per le energie alternative. Il green deal della Ue a cui sono legati i piani di ripresa impone all’Italia di installare impianti dalla potenza complessiva di 120mila megawatt, 6.500 megawatt l’anno, spiega il Rapporto Sud. Ma per i no e la burocrazia non si riesce a realizzare più di mille megawatt l’anno. I nuovi impianti, peraltro, dovrebbero essere installati soprattutto al Sud. La regione del Sud con la maggiore produzione è la Puglia, si legge sull’inserto economico, dove si registra una nuova ondata di progetti: 350 proposte presentate da fine 2019, ma non ancora autorizzate. Mentre in Sardegna, un accordo tra Italgas e il Centro ricerche regionale Crs4 punta alla produzione idrogeno verde e metano sintetico. Seguono a distanza la Sicilia (6,5%) e la Campania con il 5,2% della potenza nazionale. Sul fronte parco impianti eolici, la cui massima concentrazione si trova nel Mezzogiorno, Puglia, Sicilia e Campania coprono da sole il 58,1% della produzione italiana.
Mare e ricerca. Parte a Reggio Calabria un importante programma di Ricerca finanziato a livello europeo per 10 milioni nell’ambito di Horizon 2020: il progetto “The Blue Growt Farm” ora è affidato al Centro di Ingegneria del Mare (Noel) dell’Università del Mediterraneo di Reggio Calabria. Saranno sperimentati metodi di itticoltura da replicare successivamente in mare aperto e di produzione di energia rinnovabile in mare. 200 milioni è il costo dell’operazione ma questa produrrà anche profitti con la vendita dell’energia e del pescato. Dopo il prototipo è previsto un ampliamento della struttura fino a due ettari di superficie che potrebbe costare molto di più. L’obiettivo è quello di ridurre l’impatto ambientale sia di allevamenti sotto costa che di impianti per la produzione di energie alternative. Entro marzo 2022, 13 partner, provenienti da cinque Paesi della Ue presenteranno lo studio sulla sostenibilità ambientale e sull’accettazione sociale di un punto di produzione ittica industriale in mare aperto. Il coordinamento è affidato al Rina Consulting di Genova, che fornisce servizi nei settori dell’energia e del mare.
Il caso. Il south working vincente è Made in Sicily. Sono una quindicina e sono tornati l’anno scorso a Castelbuono, in provincia di Palermo, da diverse parti d’Italia e d’Europa a causa dell’epidemia da Covid. Ora i professionisti che dall’inizio della pandemia hanno scelto di tornare a lavorare possono contare su tre coworking, convenzioni e servizi. Un progetto che diventa concreto grazie alla collaborazione con gli enti pubblici e le istituzioni culturali. E si candida a diventare un modello da imitare. Esemplare il caso di Damiano Colnago, palermitano che oggi dalla sua città gestisce l’azienda che ha sede a New York.
Il Rapporto Sud del Sole 24 Ore di venerdì 2 aprile in edicola in Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna, si occupa anche di Moda. Gli imprenditori campani hanno un progetto di reshoring. Lo hanno presentato alla Regione Campania poiché chiedono di essere sostenuti nell’investimento di un piano per riportare la manifattura dall’estero in Italia. In Campania sono presenti aziende del tessile, dell’abbigliamento, calzature, pelletteria, conceria, oreficeria. Oltre a grandi aziende di distribuzione.
Il distretto del salotto riparte ma è frenato dal caro materie prime. Sulle pagine del Rapporto Sud del Sole 24 Ore il presidente di Confindustria Basilicata Francesco Somma lancia l’allarme sull’aumento dei costi delle materie prime che potrebbe creare difficoltà. Il distretto del Mobile imbottito della Murgia, tra Puglia e Basilicata, è ritenuto il fiore all’occhiello della produzione italiana e sta reagendo bene alla pandemia. Dal Monitor dei Distretti di Intesa San Paolo – riportato sulle pagine del supplemento del Sole 24 Ore – nel 2020 l’export del Mobile imbottito della Murgia (che comprende un’area tra le province di Bari e Matera) ha avuto in media un calo del 14%, (più forte a Bari – 15,9%, rispetto a Matera -3,9%). Pesano le perdite nel primo semestre (-29,3%), per effetto del lockdown. Nella seconda parte del 2020 ha mostrato un aumento delle esportazioni verso Usa, Uk, Francia, Belgio, Cina, Germania rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel terzo e quarto trimestre 2020 l’export del distretto è salito a Bari rispettivamente del +5,6% e del +1,7%, mentre a Matera del +35,1% e del +11,2%.
Storie di successo: il distretto della pasta di Gragnano registra una crescita del 30% della produzione sulla spinta anche delle nuove condizioni di vita dettate dalla pandemia. Lo sbarco sul web, avvenuto sotto la guida del Consorzio di tutela che, a sua volta, promuove su canali digitali il prodotto, sta dando buoni risultati. Lo sviluppo del distretto è ripartito dopo il riconoscimento dell’Igp nel 2013: oggi 23 pastifici con più di 300 dipendenti producono un fatturato di circa 300 milioni annui e rappresentano il 5% dell’occupazione italiana del settore. Mentre, invece, la siciliana Gregory (abbigliamento) è pronta a sbarcare negli Usa.
Nuove tecnologie: la catanese Flazio, azienda fondata nel 2012 specializzata nella costruzione di siti internet, scommette sul mercato di Usa e Messico. L’impresa attrae talenti del web non solo siciliani. Recentemente è entrato a far parte della squadra un americano: da New York si è trasferito a Catania.
La tecnologia sarda di Abinsula, azienda hi-tech di Sassari, sarà utilizzata nelle auto elettriche dell’azienda cinese XPeng (costruttore con sedi nel sud della Cina e nella Silicon Valley, quotato a Wall Street e laeder dei veicoli elettrici intelligenti sul mercato cinese).
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