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Scelte responsabili e futuro sostenibile, la scommessa di Samantha Di Laura

Imprese Unisce etica e finanza la vision e l'esperienza della siculo-piemontese Samantha Di Laura e del suo team femminile per l'imprenditoria del terzo millennio. Etica, sostenibilità e economia per la Giornata mondiale della terra 2021 di giovedì 22 aprile. Dalla Sicilia l'Eubusiness alla conquista dei mercati nella sfida post Covid-19

Come ripartire e rialzarsi dopo un momento negativo come il coronavirus? Quali sono le sfide e le opportunità post Covid-19 per le Piccole medie imprese nel mercato globale? Quali sono i nuovi modelli di business e le idee vincenti perché le aziende possano evolversi e andare avanti legando profitti e solidarietà per un pianeta sostenibile? Sono queste le domande più urgenti  perché la  pandemia ci sta “costringendo” ad un cambio di passo ed è una straordinaria opportunità di evoluzione: “nulla sarà più come prima” ce lo stiamo ripetendo da un anno ormai ed infatti è in atto una rivoluzione sia nelle nostre vite che nell’economia.

Il 22 aprile, in occasione della Giornata mondiale della Terra vogliamo sottolineare come aziende, consumatori e istituzioni stiano modificando sempre più i propri modelli comportamentali adottando scelte maggiormente responsabili, in un percorso di continuo miglioramento verso un futuro sostenibile. Secondo un sondaggio pubblicato dal World Economic Forum lo scorso ottobre, 9 cittadini su 10 auspicano di vivere in un mondo più sostenibile ed equo nel post Covid-19. Innovazione, business e sviluppo sostenibile, il cambio di paradigma. «Mi è sempre stato chiaro che generando ricchezza non solo per l’impresa, ma anche per il territorio e la società, le aziende avrebbero avuto un futuro di sicuro successo. Oggi, nel 2021 non si parla d’altro perché la parola etica collegata al business non è solo un modo per mettere a posto la propria coscienza, ma è un modo intelligente di fare impresa. Oggi fare impresa significa rispetto: solo rispettando la natura e le persone si può costruire un business duraturo ed io lo chiamo eubusiness. Mi piace quel prefisso eu greco che significa “bene, buono”. Ed ancora di più l’assonanza con European Union».

Samantha Di Laura

Samantha Di Laura,  manager cosmopolita, piemontese di mente e siciliana di cuore, Ceo e foundeur di Samantha Ethical Managment, un’imprenditrice del “terzo tipo”, come è stata definita,  ha messo al centro, l’etica e la sostenibilità, anticipando i tempi. E’ stata infatti una  “visionaria” quando nel 2015 ha creato a Menfi, in provincia di Agrigento, Samantha Ethical Managment un’unità di business (prima si chiamava Scirocco come il soprannome che le aveva dato la madre da piccola)  specializzata nella consulenza strategica etica nel settore delle piccole e medie imprese agricole. Dal business plan alla costruzione di una strategia di sviluppo sostenibile, passando per tutti i livelli intermedi, lo scopo di Samantha è trasformare i produttori in imprenditori del terzo millennio e dare loro gli strumenti per costruire business sostenibili dal punto di vista economico, ambientale e sociale. Dentro la Sicilia, in Italia, oltre i confini nazionali.

«Oggi, la sfida per le aziende, è anticipare i cambiamenti e evolvere velocemente come d’altronde è sempre accaduto nella storia  dell’uomo e della società- spiega -. Se un tempo i Ceo dovevano necessariamente avere competenze finanziarie, per esempio, oggi è imprescindibile che abbiano competenze e conoscenze digitali.  Innovazione, digitalizzazione, nuovi modelli di business, innovazione di prodotto, formazione continua, attenzione alle persone e all’ambiente: solo le aziende che andranno in questa direzione sopravviveranno.  Dobbiamo fare un salto quantico culturale, economico e, soprattutto a queste latitudini, di mentalità».

Nel suo blog (www.samanthadilaura.com) aperto in questi giorni, Samantha Di Laura, racconta di storie di cronaca finanziaria, come il caso Deliveroo, una compagnia di consegna di cibo in rete fondata nel 2013 con sede a Londra che il 31 marzo di quest’anno ha fatto il suo ingresso in Borsa ed è stato un disastro perchè una fetta significativa della finanza non accetta più un modello di business costruito senza welfare e copertura sanitaria per i dipendenti. «Un cambiamento di rotta perché investire tenendo in considerazione l’impatto sociale ed ambientale  è un modo intelligente di fare impresa. Oggi abbiamo la dimostrazione che può davvero essere così, anche le aziende quotate in borsa vengono valutate in base ai loro standard etici.  Il business e gli utili dell’azienda devono crescere contribuendo realmente al miglioramento delle condizioni ambientali ,sociali ed economiche  del territorio in cui opera, creando benessere fisico e spirituale».

Samantha Di Laura, nascita piemontese, radici siciliane

Nata a Vercelli da genitori di origini siciliane, Samantha Di Laura nel 1998 entra in Euricom, uno dei più grandi gruppi alimentari italiani, conosciuto per il marchio Curtiriso e a soli 26 anni era già export area manager per il Medio Oriente, dove andava a contrattare carichi di riso con importatori d’esperienza. Vi resta per cinque anni per poi trasferirsi  alla Herba, un vero e proprio gigante nel mondo del riso, oggi una delle più grandi multinazionali alimentari europee – il marchio Pasta Garofalo dice nulla? – e lì ha continuato a occuparsi ancora per anni di Medio Oriente.

Parla  italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo fluentemente «me  la cavo anche con l’ebraico e ho iniziato a studiare tedesco. La conoscenza di più lingue, molto diverse tra loro, unita all’esperienza professionale in diversi campi, mi permette di esprimere e comprendere molte più realtà, di avere più concetti in mente, di quanti ne esprima una sola cultura o lingua e, quindi, di avere più strumenti per analizzare il business delle aziende,  trovare soluzioni innovative e intercettare le nuove tendenze del mercato in largo anticipo».

Con la Sicilia sempre nel cuore, decide di compiere un viaggio inverso, rispetto ai percorsi professionali canonici. Dal nord economico, dal Piemonte e dalla Spagna allora in espansione, verso il sud dell’Italia. La Sicilia. «Sono approdata a Menfi nell’estate del 2007 e ho deciso di vivere e lavorare in un territorio per me sconosciuto allora. L’ho cercato su Google Maps, quando a Siviglia mi arrivò una telefonata da Diego Planeta, allora presidente di Cantine Settesoli. Menfi, chi ne aveva mai sentito parlare?».

Con il ruolo di direttrice commerciale per la Grande distriduzione organizzata, entra in  Settesoli, all’epoca la cooperativa vitivinicola più grande della Sicilia. Dopo otto anni, decide di creare Ethical Sales Managment, una direzione commerciale in outsourcing con un team tutto al femminile. Oggi, ha due unità di business ben distinte:  da una parte Scirocco Ethical Quality Food che si occupa di produzione, commercializzazione e marketing innovativo, dall’altra Samantha Ethical Managment.

Con lungimiranza e  pragmatismo, Samantha Di Laura ha creato nella sua azienda le condizioni di crescita culturale e di accoglienza delle esigenze delle sue collaboratrici, alcune delle quali sono mamme, con  il progetto “Le scirocche stanno bene”, un programma volto a conciliare le esigenze personali di chi lavora in Scirocco con quelle professionali:dalla biblioteca in ufficio, alla possibilità di portare i bimbi con se’, passando per la giornata del lavoro anarchico ed altre iniziative, si fa in modo che benessere e risultati aziendali vadano di pari passo. Per il bene di tutti.

Tre gli asset del progetto: cultura condivisa con la creazione in ufficio di una biblioteca  aziendale con circa 200 titoli, dai trattati di economia alla formazione professionale a disposizione delle collaboratrici con un incontro mensile per condividere ciò che i libri hanno loro trasmesso; benessere con la possibilità  per le mamme di portare i figli in ufficio e flessibilità con quello che Samantha Di Laura definisce “lavoro anarchico”. «Ancora prima della pandemia avevamo sperimentato la possibilità di lavorare in smart working perchè non è importante il dove ma com’è il risultato. Senza dimenticare i benefici che il mancato obbligo di spostarsi ogni giorno da casa in ufficio comporta sullo stato di salute e dell’ambiente, in termini di risparmio energetico, inquinamento dell’aria e inquinamento acustico. E sono sicura che anche dopo la fine dell’emergenza, questo nuovo modo di lavorare sarà adottata da molte aziende perché  un’azienda con una visione etica ed una reputazione sostenibile ha un futuro di grande successo. E’ il nuovo grand trend del mercato globale».

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