Musica La Cantantessa catanese a Melpignano per incontrare i direttori Daniele Durante e Luigi Chiriatti e provare i primi brani con l'Orchestra popolare
Già al lavoro Carmen Consoli, che guiderà la grande Orchestra della Notte della Taranta sul palco di Melpignano, nel Salento. Dopo la presentazione a Roma, la cantautrice siciliana è approdata a
Melpignano per incontrare i direttori artistici Daniele Durante e Luigi Chiriatti (nel primo video un frammento del loro incontro) e alcuni membri dell’Orchestra popolare. In mattinata ha ascoltato i primi brani arrangiati con la sua sensibilità, tra cui ”L’acqua de la funtana” (vedi il video in basso).
Come annunciato ieri nella capitale, il concertone finale del prossimo 27 agosto sarà nel segno della tradizione, e protagonista sarà la musica popolare. “Io vengo dal rock. Ma spicca la modernità della musica salentina. «La Notte della Taranta è una delle manifestazioni più moderne in Italia» ha dichiarato la cantautrice catanese. Si fanno già i primi nomi tra i quali appare probabile la presenza di Nada sul palco, e molte saranno donne. «Dovranno esibirsi con il cuore, si devono prima pizzicare», ribadisce la Cantantessa catanese.
Quest’anno il percorso della “tarantata” passerà dai canti del dolore alla guarigione attraverso la musica con la sua forza salvifica ”che arriva a tutti”. La Consoli è il primo maestro concertatore donna al tradizionale concertone di Melpignano (trasmesso in diretta da Rai5) che chiuderà il 27 agosto la 19/a edizione della salentina Notte della Taranta, il grande festival di musica popolare, al via il 3 agosto. «Ci saranno nomi molto conosciuti, ma conta la loro voglia di lasciarsi trasportare emotivamente», ha spiegato la Consoli da anni impegnata nella ricerca sulla musica popolare e già fra gli ospiti alla Notte della Taranta nel 2006. Per la musicista catanese, che è anche ambasciatrice di Telefono rosa, la Notte della Taranta è parte di quella cultura «che può combattere la sottocultura della sopraffazione del più forte contro il più debole».