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In copertina il Battiato di Vincenzo Greco il calcio sovietico raccontato da Carles Viñas

Blog Una settimana molto intensa di contenuti e stili. Il racconto della Palermo che fu di Orlando, il calcio sovietico, il "sistema" Franco Battiato, le noci come metafore fra amore e dolore, percorsi di diverse amicizie esemplari al femminile tra mito e contemporaneità, Twain tradotto in Italia ancora una volta e tanto altro per sperimentare e affermare che la letteratura sta sempre sul pezzo

Stupenda settimana di scelta complessa per i libri da noi consigliati. Iniziamo dicendovi che tutti i nostri consigli sono concetrati in tre giorni, tra mercoledì 12 e venerdì 14 aprile. Veniamo al sodo con il libro copertina: non può che essere il nuovo volume dedicato a Franco Battiato, Maestro delle culture e della arti per antonomasia: per i tipi di Arcana è Vincenzo Greco a scriverne. In controcopertinaL’arte del calcio sovietico” di Carles Viñas, Il Saggiatore, ovvero la meraviglia del calcio miscelata agli sciami sociali. Sempre per l’editore milanese esce di Annalisa Corrado e Rossella Muroni, “Nessi e connessi“.

La Sicilia è presente su più fronti, da Palermo con Vito Catalano e il suo nuovo romanzoLa figlia dell’avvelenatriceper Vallecchi; il fronte femminile è ben raccontato nell’antologia “Tra amiche” curata da Ivana Margarese, edita da Les Flaneurs, che sconfessa il luogo comune che le donne non possono essere amiche: con il contributo di diverse autrici, tra queste più di una siciliana. Oligo fa un salto nel passato di qualità traducendo, per mano del duo Ferrazzi/Magliani, “Le avventure di Huckleberry Finn” di Mark Twain. Ancora: “Come nasce il sogno d’amore“? Ce lo spiega Lea Melandri, per i tipi di Fernandel. A proposito di amore in tutte le aree: Loredano Matteo Lorenzetti, pubblicato da Fefè, si chiede “Chi è il bambino? Ipotesi in chiave montessoriana per educatori e genitori” mentre Gianmarco Perale racconta quello dell’amicizia per NN Editore. Belle le metafore, specie se creano un titolo: è Laura Fois con “Come la noce nel cuscino” per i tipi di Arkadia che ne presenta una tra le più intriganti. Ancora per i bimbi, ci pensa Hélène Druvert, pubblicando “Mondo vegetale. Un libro animato per esplorare le meraviglie della natura” (L’ippocampo). Encomi e applausi per Michele Perriera e Giorgio Vasta, con “Come in sogno. Il racconto di Palermo“: il volume edito da Glifo Edizioni è curato da Marco Marino. Una scelta per l’empatia: Roberto Tiraboschi, pubblica “L’armonia dei frutti bacati“, per le edizioni e/o.

Infine annunciamo una nuova realtà editoriale, Terracqua Edizioni, sesta filiale del gruppo Les Flâneurs che debutta mercoledì 12 aprile con “La natura ostile” di Paolo Lago.

Buon inizio settimana all’insegna delle difficoltà di scelta che piacciono tanto ai lettori.

Debutta Terracqua, editore dal cuore green

Paolo Lago, La natura ostile, Terracqua edizioni

Così raccontano i fondatori: «Questa scelta non è casuale. Anche noi del Gruppo editoriale Les Flaneurs, infatti, ravvediamo la necessità di catalizzare le riflessioni, pratiche, pensieri e idee, ponendo la massima attenzione su argomenti di estrema urgenza: la questione climatica, la compromissione degli ecosistemi e l’alta esposizione a catastrofi ambientali. Abbiamo deciso così di contribuire attraverso la pubblicazione di libri e l’approccio a diversi linguaggi e piano comunicativi, che auspichiamo ci consentiranno di vivacizzare il dibattito e comporre una forma di dialogo e condivisione che speriamo possa contribuire a una consapevolezza più radicale. La direzione editoriale è affidata al gruppo di lavoro dell’Associazione We feel Green fondatrice del progetto ZEST Letteratura sostenibile, che dal 2012 si occupa della divulgazione di tematiche ambientali, di ecologia e di letteratura.

“La natura ostile. Visioni e prospettive nella narrativa contemporanea” di Paolo Lago è il primo titolo. Si tratta di un saggio – dallo stile narrativo avvincente come un romanzo –che affronta un tema poco studiato come quello della natura ostile, analizzato nella sua forma eco-distopica e non distopica. Una lettura che siamo certi verrà apprezzata tanto dagli studiosi quanto dai lettori curiosi.

Le altre uscite di mercoledì 12 aprile

Tra amiche, a cura di Ivana Margarese, Les Flaneurs

L’antologia curata da Ivana Margarese, oltre alla stessa, annovera la presenza delle seguenti scrittrici: Ginevra Amadio, Valentina Di Cesare, Alessandra Filannino Indelicato, Dafne Leda Franceschetti, Francesca Grispello, Margherita Ingoglia, Antonina Nocera, Maria Oliveri, Chiara Pasanisi, Daniela Sessa

Nell’immaginario collettivo, la solidarietà di genere è un privilegio maschile, mentre i rapporti tra donne vengono interpretati alla luce di una presunta rivalità femminile. Nel canone dei trattati tradizionali sull’amicizia, da Aristotele a Bataille, i legami femminili non trovano accoglienza. Tra amiche” nasce come esigenza spontanea derivata dall’urgenza di smontare teorie e visioni riduttive, ricostruendo i percorsi di diverse amicizie esemplari al femminile. Partendo dal mito, con un incontro immaginario fra Cassandra e Ifigenia, fino alla contemporaneità, attraverso la ricostruzione di una reale vicenda di solidarietà tra donne accaduta a Palermo. Tra i due poli, altri contributi, nel territorio della saggistica o della narrativa o al confine fra i due mondi, nei quali le scrittrici riunite per questo progetto indagano, attraverso un’analisi delle esperienze di modelli femminili cari, l’interazione fra idee e relazioni affettive. Fino a dimostrare che i sodalizi fra donne sono da sempre un terreno fertile per l’ispirazione creativa.

Le uscite di giovedì 13 aprile

Roberto Tiraboschi, L’armonia dei frutti bacati, Edizioni e/o

Alla vigilia della pandemia, tre giovani attraversano una Milano sfolgorante e ubriaca alla ricerca di una direzione da dare alla propria esistenza. Milena vorrebbe diventare un’attrice teatrale ed è in lotta con i propri fantasmi. Sabrina si divide fra più lavori e nel mentre cerca di richiudere una ferita del suo passato. Guglielmo è, invece, un narcisista patologico e riesce a sentirsi realizzato solo grazie a relazioni tossiche. Tutti e tre non si fermano dinanzi a nulla: mentono, tradiscono, rubano le identità degli altri mentre sono alla ricerca della propria.

Michele Perriera e Giorgio Vasta, Come in sogno. Il racconto di Palermo, a cura di Marco Marino, Glifo Edizioni

«Serve la verità, se è possibile. Perché da un giorno all’altro Orlando cade e c’è gente che farà di tutto per far dimenticare che razza di città voleva»: dice questo Letizia Battaglia quando nel 1988 commissiona a Michele Perriera la stesura di un libro che narri la persona e i progetti per la città del neosindaco Leoluca Orlando, simbolo della lotta alla mafia. Il libro arriva nelle librerie quello stesso anno grazie a La luna edizioni. Trent’anni dopo – e nell’anniversario dalla scomparsa della fotografa palermitana Letizia Battaglia – una nuova intervista di Giorgio Vasta dà idealmente seguito a quella notte dell’88 quando Perriera intervista Orlando.

Le uscite di venerdì 14 aprile

Libro copertina, “Battiato. Una ricostruzione sistematica” di Vincenzo Greco, Arcana

Una ricostruzione sistematica intende ricostruire l’intero percorso artistico di Franco Battiato proponendo un approccio inedito, interpretandolo cioè come un sistema e seguendo un’impostazione scientifica e non agiografica. L’opera di Battiato possiede infatti le caratteristiche fondamentali di un sistema, tali sono la completezza, la coerenza e l’interrelazione tra le parti, ovvero la possibilità di leggere ogni singola parte in relazione ad altre parti e all’intero. Il testo procede quindi per gradi, individuando i temi portanti della sua produzione artistica (non solo quella musicale, ma anche cinematografica e persino pittorica). Ogni capitolo è incentrato su singoli temi, dalla musica ferma alla tecnica dei ritagli, dal rapporto con la lontananza a quello con la natura, all’espressione di sentimenti quali l’amore e l’indignazione, con riferimenti costanti al messaggio ultimo di Battiato, che è di tipo soprattutto spirituale. molti sono inoltre i riferimenti ai suoi sodalizi (Giusto Pio, Manlio Sgalambro) e alla produzione classica, temi finora poco indagati. Come molte sono le spiegazioni dell’humus culturale in cui Battiato è cresciuto, maturando consapevolezze e ispirazioni poi sublimate in prodotto artistico. Alla fine di ogni capitolo ricostruttivo è indicata una playlist, con relativo QR code che costituisce un percorso ragionato di ascolto su ciascuno dei temi trattati. Prefazione di Stefano Pio.

Vito Catalano, La figlia dell’avvelenatrice, Vallecchi

Siamo in Sicilia, nel 1763. Il giovane Emanuele Rinaldi, studioso di scienze naturali, lascia Palermo e raggiunge la residenza del conte Paruta, nel cuore dell’isola, fra boschi e montagne. Scopo del viaggio è approfondire la conoscenza della fauna, ma il soggiorno non va secondo le previsioni. Il palazzo è avvolto da un’atmosfera malinconica e tetra. Il giovane si innamora ma deve affrontare pericoli e banditi, duelli e agguati, e sul suo cammino incontra intrighi e misteri da risolvere fino ad arrivare a una sconcertante verità.

Hélène Druvert, Mondo vegetale. Un libro animato per esplorare le meraviglie della natura, L’ippocampo

Quello di di Druvert è un lussureggiante viaggio nel mondo vegetale, tra alghe e sequoie giganti, alberi tropicali e cactus del deserto e piante carnivore; e attraversa i fenomeni più straordinari che riguardano gli organismi vegetali, come la fotosintesi, la simbiosi tra le specie, la timidezza delle chiome. Età di lettura: da 8 anni.

Laura Fois, Come la noce nel cuscino, Arkadia

Un romanzo corale in cui si mescolano sentimento, amore e dolore, con uno spiccato senso di femminilità. Laura Fois racconta con garbo il cuore nascosto di ognuno di noi. Ginevra Corbez e Simone Spargi sono due giovani che vivono agli antipodi ma accomunati entrambi da una lacerante perdita famigliare. Ginevra, dopo la morte della madre, vive a Madrid, fa la scrittrice e soffre maledettamente per la fine della sua relazione con Lisa. Simone, invece, è un giornalista freelance, in perpetua ricerca di notizie dei suoi genitori, scomparsi misteriosamente quando aveva solo sei anni. Sarà il luogo dove sono nati a metterli in comunicazione, il paesino di Casanuori, una sorta di epicentro di ritorni e partenze. Grazie alle pagine del diario di Ginevra, giorno dopo giorno, si dipanerà una storia che unirà sempre più i destini dei due protagonisti, impegnati in una sorta di catarsi per giungere a una nuova rinascita. Come la noce nel cuscino è un inno alla sensibilità e ai sentimenti, il racconto di una generazione capace di spogliarsi degli inutili orpelli della società, pronta a distinguersi e ad abbracciare le diversità. E se è vero, come tramanda una vecchia storia spagnola, che ognuno di noi ha una noce dentro il cuscino che non ci fa dormire, sta a noi e solo a noi rimuoverla, o meglio prenderla in mano, come la propria vita.

Gianmarco Perale, Amico mio, NN Editore

Tom ha tredici anni, è in terza media e nutre un’amicizia esclusiva e totalizzante per il suo compagno Poni. In classe e agli allenamenti di calcio gli riserva attenzioni costanti, che l’amico ricambia con affetto genuino ma sempre più prudente. Un giorno, per difendere l’amico, Tom spacca il naso a un compagno di classe: finiscono tutti dal preside ed è Tom a pagarne il prezzo. Preoccupata e sola, la madre non riesce a decifrare i comportamenti del figlio e si affida a uno psicologo, ma gli adulti rimangono ai margini del mondo di Tom, convinto che il suo modo di dimostrare l’amicizia sia l’unico possibile. Incompreso e angosciato dalla distanza che Poni comincia a mettere fra loro, Tom si scopre pronto a tutto pur di tenerlo vicino. In un crescendo senza tregua, Gianmarco Perale ci conduce in un viaggio dentro un sentimento d’amore nuovo, indicibile, che ha i tratti di un’ossessione prepotente e disperata. “Amico mio” è un romanzo vivido e commovente, di dialoghi fittissimi, che ci ricorda le emozioni feroci e le ferite invisibili dell’adolescenza, quelle scintille di verità, a volte spaventose, capaci di rivelare la nostra natura più autentica.

Loredano Matteo Lorenzetti, Chi è il bambino? Ipotesi in chiave montessoriana per educatori e genitori, Fefè editore

Questo libro è uno strumento pratico-teorico prezioso che va in aiuto a genitori, educatori e chiunque operi con bambini e adolescenti secondo i principi montessoriani. II professore Lorenzetti risponde alla domanda che si era posta Montessori un secolo fa con una trentina di saggi a tema in ambito antropologico, filosofico, psicologico, sociale, culturale, etico, estetico, educativo, formativo. E ci aiuta a educare alla vita quell’uomo nuovo che secondo Montessori avrebbe creato un mondo nuovo.

Dalla prefazione: «L’interrogativo di Maria Montessori: chi è il bambino? sembra risuonare, nella contemporaneità, più che mai attuale. Intenzione di questo testo è quella di mettere assieme alcune riflessioni che possono risultare utili a far risaltare il proposito montessoriano racchiuso in tale domanda. Perché rimane sempre valido chiedersi chi sia qualsiasi persona si affacci al mondo con il diritto di viverlo a proprio modo. Inoltre, se si assume l’intento della Dottoressa come un invito a meditare sull’altro da sé – in particolare sul piccolo d’uomo – allora la questione apre scenari carichi di considerazioni che meritano particolare attenzione. Poiché il bambino, spesso, è ancora reputato l’altro me, al quale dare indicazioni, suggerire propositi, valori, scelte, per orientarlo e fare in modo che segua il più possibile il me che può esserci in lui o che mi aspetto da lui. O che pretendo di stimolare in lui, affinché quell’irrealizzato di me possa incarnarlo lui. Il bambino montessoriano è sia progetto della famiglia, sia intento educativo-formativo scolastico, sia eventosociale, sia patrimonio della collettività, sia realtà in divenire del processo cosmico, sia persona con pari diritti e dignità dell’adulto. Ma un individuo libero di progettare se stesso. Un individuo che possiede ed esprime la propria scienza e filosofia del pensare, conoscere, fare, essere. Soprattutto, egli, va tenuto in particolare considerazione come dono all’umanità e portatore di novità e cambiamento»

Lea Melandri, Come nasce il sogno d’amore, Fernandel

Pubblicato per la prima volta nel 1988, “Come nasce il sogno d’amore” è considerato un testo fondamentale del pensiero femminista e non solo, tanto da essere indicato da Alberto Asor Rosa nel suo “Un altro Novecento” tra i quindici libri più significativi. Il sogno d’amore, il desiderio della fusione di due esseri in uno, o di appartenenza intima a un altro essere, per quanto destinato a incontrare continue delusioni, ricompare di generazione in generazione quasi immutato nel vissuto di uomini e donne. Se la sessualità è stata al centro del movimento delle donne degli anni Settanta, non si può dire lo stesso per l’amore, rimasto si potrebbe dire un tabù anche per il femminismo. Per parlare del bisogno d’amore, del suo prolungamento dall’infanzia alla vita amorosa adulta, del passaggio dall’estasi dell’innamoramento a una coniugalità fatta di buoni affetti e abitudini, ci vuole, come scrive Sibilla Aleramo – a cui sono dedicate le pagine centrali di questo libro – una «selvaggia nudità», il coraggio di portare «nella mischia» quello che è ancora considerato il «sentimentalismo o la miseria femminile». Da un vissuto personale, da cui nascono I racconti del gelo con cui si apre il libro, ai Diari di Sibilla Aleramo, alla figura di Carlo Michelstaedter, il giovane filosofo goriziano morto suicida dopo aver scritto una singolare tesi di laurea sulla «dipendenza affettiva», il filo conduttore del libro è il tentativo di sottrarre il sogno d’amore alla storica svalutazione che ha subito, per vederlo invece come il fondamento della cultura alta, in quanto ricongiungimento di ciò che la civiltà ha separato e contrapposto: il maschile e il femminile, la natura e la cultura, il sentimento e la ragione, l’individuo e la società.
«A difesa di un sogno, minacciato dalle leggi della sua stessa civiltà, l’uomo ha innalzato la barriera del pudore. La nostalgia di una felicità originaria, che rinasce in ogni incontro amoroso, poteva conservarsi solo al riparo da un ordine sociale che divide e contrappone. Eretto a confine, tra il tenero desiderio del figlio e la dura necessità del padre, il sentimento del pudore ha finito per rappresentare, nel pensiero colto come nel senso comune, una specie di porta che sta tra la terra e il cielo, tra un orizzonte limitato e un’ampiezza senza limiti, tra il tempo e l’eternità. Per quel residuo di onnipotenza, che l’infanzia consegna alla storia degli uomini, l’amore costruisce ogni volta, dietro il velo della privatezza, il disegno di un’armonia divina, ideale ricomposizione di opposti, che è figura del mondo al suo nascere, o al suo punto d’arrivo».

Mark Twain, Le avventure di Huckleberry Finn, Oligo 

Ernest Hemingway: «Tutta la moderna letteratura americana deriva da un libro di Mark Twain chiamato Huckleberry Finn» 

Una nuova traduzione del capolavoro di Mark Twain – un romanzo picaresco ambientato nel sud schiavista dell’America degli anni ’40 del XIX secolo – che accetta la sfida dell’autore a ridipingere con i colori, i rumori, gli odori della nostra lingua l’affresco multisensoriale del South, riproducendo gli effetti sonori delle varie e differenti parlate presenti nel romanzo, a partire dal broken english, una lingua sincopata di fonemi spezzati, di grammatica e vocabolario fatti esplodere, simile a un rap del nostro profondo sud.

Annalisa Corrado e Rossella Muroni, Nessi e connessi, Il Saggiatore

Nell’epoca attuale siamo chiamati ad affrontare contemporaneamente crisi economica, sanitaria e climatica: per far fronte alla situazione dobbiamo occuparci dell’una guardando alle altre, perché la scienza e l’esperienza ci dimostra- no che questi temi sono interconnessi e la maggior parte dei problemi in cui ci troviamo immersi derivano dalla manca- ta visione circolare della vita. Stati, aziende e cittadini possono contribuire al cambiamento necessario, rendendosi consapevoli dell’interconnessione che regna in ogni ambito. Un esempio? L’economia circolare che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione e riciclo dei materiali esistenti in contrasto con l’idea del produrre, utilizzare, gettare propria dell’economia lineare.
Un libro che invita, con dimostrazioni scientifiche e proposte concrete, ad abbandonare l’idea di essere individui separati: ogni cosa che facciamo rimanda a qualcos’altro e ha delle conseguenze sociali, ambientali, culturali connesse fra di loro. Tutta l’esistenza è una relazione costante tra individui e esperienze: solo partendo da qui lo sviluppo della società può essere innovativo, sostenibile, democratico e rispettoso dell’ambiente e dei diritti delle persone.

Libro controcopertina, “L’arte del calcio sovietico” di Carles Viñas, Il Saggiatore

Cosa resta, oggi, del calcio sovietico? Splendide maglie vintage con la scritta CCCP, i rari video delle prodezze del “ragno nero” Lev Yashin e quel Valerij Lobanovs’kyj che inventò il “calcio totale” ben prima degli olandesi. Ma c’è molto, molto di più: la storia del calcio oltre la cortina di ferro è la straordinaria cronaca dell’ascesa della più popolare delle arti. Introdotto dagli inglesi durante l’impero zarista come rimedio per l’abuso di alcolici, il calcio in Russia stentò, visto dai rivoluzionari come un passatempo delle élite borghesi: ma un pallone che rotola non può essere fermato e in pochi decenni il calcio divenne anche in Urss un fenomeno di massa, il passatempo preferito della classe operaia. Il libro di Carles Viñas è un racconto di questo trionfo, tra divieti ufficiali e campionati clandestini, club di partito e squadre popolari, generali dell’Armata Rossa con segrete passioni da ultras e spie scozzesi che sono anche eccellenti centravanti. Dalla clandestinità al servizio della propaganda, l’avvincente storia di una metamorfosi e dell’imporsi del calcio come oasi di libertà e democrazia.



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