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I ritorni di Marino Magliani, Romana Petri e Cristina Cassar Scalia

Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio

Blog Agli attesi ritorni di Marino Magliani, Romana Petri, Cristina Cassar Scalia e Piera Carlomagno, si uniscono il primo volume di racconti pubblicato da Il ramo e la foglia edizioni, la graphic novel di Tunué, i polizieschi di Loriano Macchiavelli per Sem. Tempesta editore trionfa in musica con Luca Pollini e fve editori sforna il nuovo titolo di Liliana Nechita. Spettacolarizzazione della follia per A&B Editrice con "Opus metamorphicum" di Sonia Caporossi. Giancarlo Scarchilli per Arkadia pubblica la silloge "Mappe dell'anima"

Grande settimana quella da leggere da giovedì 6 a mercoledì 12 maggio. Ai libri ‘copertina’ Il cannochiale del tenente Dumont, di Marino Magliani per L’Orma e ‘contro copertina’ La rappresentazione di Romana Petri per Mondadori,  spiccano, iniziando da giovedì 6 maggio il ritorno di Piera Carlomagno con Nero lucano, per Solferino; Cristina Cassar Scalia col nuovo capitolo del commissario Vanina Guarrasi ne L’uomo del porto (Einaudi) e il definito ‘romanzo follia’ Opus Metamorphicus‘ di Sonia Caporossi, pubblicato dalla siciliana A&B Editrice. La prima raccolta per la novella Il ramo e la foglia edizioni esce il 6 maggio: è Acrobazie di Alessandro TrasciattiTunué si riaffaccia con Lorenza Di Sepio e Marco Barretta autori di Daisy e la maschera spezzata, l’immancabile Sem – Società Editrice Milanese propone 8 indagini ritrovate per Sarti Antonio di Loriano Macchivelli; la sempre stupefacente Marietti 1820 questa settimana ci omaggia le Confessioni di Lev Tolstoj e… sorpresa in casa Arkadia: spunta la silloge del poeta Giancarlo Scarchilli.
Venerdì 7
 è musica con La mia storia suona il rock, di Luca Pollini, per Tempesta Editore. Un classico di Luigi Capuana con la prefazione della camaleontica Giulia Ciarapica, pubblicato per Alessandro Polidoro Edizioni chiude i nostri consigli assieme a L’imperatrice di Liliana Nechita per fve editori, quest’ultimi ambedue in uscita l’11 maggio.

Giovedì 6 maggio

Sonia Caporossi, Opus metamorphicum, A&B Editrice
Dando voce a personaggi tratti dalla storia della letteratura, del pensiero e dell’arte e catapultandoli ironicamente in un’epoca e in un contesto straniante e straniato, l’autrice mostra senza pietà le idiosincrasie e gli orrori della nostra società post-contemporanea e porta a un livello estremo la commistione tra momento narrativo e riflessione filosofica che caratterizza da sempre la sua scrittura in prosa. Questo è un libro folle e, proprio per ciò, consapevolmente spiazzante. Qualcuno lo troverà lucido, qualcun altro delirante: non importa, è nella natura stessa della scrittura consegnarsi dopo il parto, come interpretandum, al dibattito del lettore.

Sonia Caporossi (Tivoli, 1973) è musicista, poetessa, prosatrice, critica letteraria e saggista. Ha pubblicato numerosi libri. Tra gli ultimi ricordiamo il saggio critico Le nostre (de)posizioni. Pesi e contrappesi nella poesia contemporanea emiliano-romagnola, con E. Campi (Bonanno 2020); la curatela su G. Leopardi, L’infinita solitudine. Antologia ragionata delle poesie (Marco Saya 2020); la silloge poetica Taccuino dell’urlo (Marco Saya 2020), finalista al Premio Montano 2020. Dirige per Marco Saya Edizioni la collana di classici italiani e stranieri La Costante Di Fidia. Collabora con Poesia Del Nostro Tempo, Versante Ripido, Bibbia d’Asfalto. Dirige inoltre Critica Impura, Poesia Ultracontemporanea, disartrofonie e conduce, su NorthStar WebRadio, la trasmissione Moonstone: suoni e rumori del vecchio e del nuovo millennio. Vive e lavora nei pressi di Roma.

Cristina Cassar Scalia, L’uomo del porto, Einaudi
Catania. Nella grotta di un fiume sotterraneo usata come saletta da un locale molto noto viene ritrovato il cadavere di un uomo: lo hanno accoltellato. Una brutta faccenda su cui dovrà fare luce il vicequestore Vanina Guarrasi che, come se non bastasse, da qualche settimana è pure sotto scorta.
«La migliore scrittrice di storie di poliziotte in circolazione» (Severino Colombo, Corriere della Sera)
Vincenzo La Barbera, professore di filosofia presso il liceo classico, era un tipo solitario, che usava come casa una vecchia barca a vela ormeggiata nel porto ed era amatissimo dagli studenti. Niente debiti, né legami con la malavita. Eppure qualcuno lo ha ucciso, lasciando il suo corpo nel letto dell’Amenano, un corso d’acqua che secoli fa un’eruzione dell’Etna ha ricoperto di lava e che ora scorre sotto il centro storico della città. Vanina Guarrasi – la cui esistenza si è complicata, casomai ce ne fosse bisogno, per via di una minaccia di morte giunta dalla mafia palermitana – prende in mano l’indagine. Di indizi, nemmeno l’ombra. Il mistero è assai complesso, e forse ha le sue radici nel passato ribelle della vittima. Per risolverlo, però, Vanina potrà contare ancora una volta sull’aiuto dell’impareggiabile commissario in pensione Biagio Patanè.

Giancarlo Scarchili, Mappe dell’Anima, Arkadia
Mappe dell’Anima è il viaggio di un’esistenza protesa all’autenticità e alla bellezza, nonostante tutto, del vivere. La fiducia in un disegno superiore in grado di tramutare, da sapiente alchimista, il letame in concime, il dolore in comprensione, l’ostacolo nel principale alleato alla propria evoluzione. Una cristallina immersione nella forza della parola anche se, a volte, dolorosa. La gratitudine e lo stupore dell’autore per un verso ricevuto, come dono, da cui iniziare. Un dono da accudire e preservare, oltre che sul foglio, nel cuore.

Alessandro Trasciatti, Acrobazie, Il ramo e la foglia
Le brevi storie di questa raccolta sono spiazzanti racconti del quotidiano, miniature curiose e circonvoluzioni della mente. Con abilità funambolica Alessandro Trasciatti scatta istantanee a partire da intuizioni e stravaganze, indaga le svirgolature dalla normalità, ritrae situazioni al limite del paradosso in cui convivono ironia e humor nero, erudizione ed esigenze corporali, aspirazioni letterarie di giovani bohémien e assurdi dialoghi con la mobilia della giungla casalinga. I personaggi di Acrobazie si muovono trasognati e in precario equilibrio sulla soglia del verosimile, cercano un senso che dia forma al vuoto, «un punto fermo da cui ripartire». Nella variopinta rassegna di sogni, amori giovanili e fantabiografie, si avvicendano affetti asinini, matrimoni unilaterali, violinisti sordomuti e inferni da Commedia. Colpiscono i toni teneri e buffi e la scrittura tersa: con queste polaroid del possibile, Trasciatti propone l’autoironia come soluzione di fronte all’incomprensibile e le fantasticherie del passato come rifugio dal mondo. Acrobazie esplora i pertugi tra veglia e sonno, attraverso carambole stilistiche che fluiscono lievi e lasciano spazio al tepore di un sorriso.

Alessandro Trasciatti è nato a Lucca nel 1965. Francesista di formazione, ha lavorato prima come archivista e postino, poi come editore dei Libratti, collana di letteratura illustrata nata dal blog Il Trasciatti – lunario inattuale di letteratura e desueta umanità. Tra le sue pubblicazioni troviamo Prose per viaggiatori pendolari (Mobydick 2002), Il dottor Pistelli. Una vita in ritardo (Garfagnana 2013), Avevo costruito un sogno. Storie e fatiche di un postino artista (Ediesse 2014), Scampoli (Oèdipus 2017). Negli anni ha scritto per diverse riviste letterarie e non, tra cui Il Grandevetro, Sinopia, Poesia, Paragone, Gente Viaggi; suoi testi sono apparsi anche su spazi online come La Balena Bianca, Altri Animali, NiedernGasse. Attualmente collabora con Nuova Tèchne – rivista di bizzarie letterarie e non (Quodlibet).

Lorenza Di Sepio e Marco Barretta, Daisy e la maschera spezzata, Tunué
Un urban fantasy che richiama alla memoria nuove e vecchie avventure della letteratura e dell’animazione. Dopo il successo del primo libro (premio Boscarato come miglior fumetto per ragazzi al Treviso ComicBook Festival2019), Daisy di Lorenza Di Sepio e Marco Barretta torna in libreria per la collana «Tipitondi»della Tunué. In Daisy e la maschera spezzatala giovane protagonista dovrà affrontare un conflitto familiare che coinvolge due interi mondi. Un graphic novel per i ragazzi che amano viaggiare con la fantasia ma che riesce a dare spazio a riflessioni mature. Catturata dalle pagine di un libro scritto tanti anni fa da suo padre, la piccola Daisy ha deciso di rimanere nel regno fatato con la sovrana Dahlia, per cercare di salvare un reame in pericolo.Ma non tutto è come sembra e mentre Daisy non si accorge del grande inganno, il padre Alexander non vuole abbandonarla e torna nel racconto per salvarla.Tra avventure fantastiche, vecchi e nuovi amici,riusciranno nel loro intento? E Dahlia accetterà il ruolo che la narrazione le impone di rivestire?

Maria Bianca Luporini e Pier Cesare Bori (a cura di), Lev Tolstoj, Confessioni, Marietti 1820

“Se fosse venuta una fata e mi avesse proposto di esaudire i miei desideri, io non avrei saputo cosa dire”. Sulla soglia dei cinquant’anni, Lev Tolstoj giunge alla conclusione che “non c’è possibilità di illudersi”. Tutto gli sembra privo di senso: la gloria di scrittore venerato, la ricchezza, la numerosa famiglia, l’impegno sociale e persino la scienza, impotente a risolvere i problemi ultimi, e l’antica fede religiosa, ridotta a pura esteriorità. Confessioni ripercorre l’esperienza di una lunga erranza e di una crescente disperazione fin sull’orlo del suicidio. Ma la sofferta ricerca non resta senza risposta, che per Tolstoj non è illuminazione mistica o incondizionata adesione a una dottrina, bensì la scoperta della conoscenza non razionale del senso della vita, l’unica in grado di attribuire all’esistenza finita il senso dell’infinito.

Chi è stato Lev Nikolaevič Tolstoj? Nato nel 1828, morto nel 1910, scrittore, filosofo ed educatore russo, è universalmente noto per i romanzi Guerra e pace e Anna Karenina, seguiti da opere più introspettive e morali e da riflessioni pedagogiche, filosofiche e religiose. Nel 1859 apre a Jasnaja Poljana una scuola per i figli dei contadini, fondata sulla piena libertà degli allievi, e tenta di abolire la servitù della gleba. Convinto che la dottrina ufficiale della Chiesa falsi lo spirito e la lettera del Vangelo, abbandona l’ortodossia e nel 1901 viene scomunicato dal Sinodo.

Liliana Nechita, L’imperatrice, fve editori
Liliana Nechita, Premio Donna dell’anno in Romania nel 2013, vive in Italia da oltre 15 anni e per vivere accudisce i nostri anziani, ma da sempre ha riservato gran parte della sua vita alla scrittura.

“Sono nata in pieno comunismo, ho sempre avuto due vite: una nella quale dovevo sopravvivere, crescere le mie figlie (divorziata da giovane, le ho cresciute da sola) e per questa ho lavorato come operaia e tecnico di produzione in una fabbrica di abbiglia-mento; la seconda vita si svolgeva di sera quando, tornata dal lavoro, leggevo, scrivevo, facevo delle traduzioni. Qualsiasi cosa mi sia successa durante gli anni, i libri non mi hanno mai abbandonato. Infatti, anche adesso lavoro per persone anziane, ma scrivo e distribuisco libri in lingua rumena in Italia. Due vite, come dicevo! Sono proprio fortunata! Sono grata anche per tutte le difficoltà che ho superato, tutti i miei libri hanno una tema sociale. Il mondo non è giusto per niente, ma forse può migliorare attraverso le parole”.

L’imperatrice è un omaggio alla civiltà contadina. Olga, la protagonista, incarna l’attaccamento primitivo alla terra, ma l’amore per la terra e la campagna viene spezzato da quel desolante fenomeno dell’emigrazione che ne provoca uno spopolamento senza pari.

Piera Carlomagno, Nero lucanoSolferino
Un noir ambientato in una Basilicata profonda. Sud e magia, il Sud e le sue donne, dai Sassi di Matera alla battaglia per l’ambiente contro il petrolio dei pozzi in Val d’Agri e le pale eoliche. Religione e anelito alla modernità nei paesini arcaici e ancora fermi a quando Carlo Levi li ha lasciati. È in questo contesto invernale e inquietante, ma di stra­ordinario fascino tra tempeste e gravine, che si snoda la fitta trama gialla di “Nero lucano” la cui protagonista è Viola Guarino, l’anatomopatologa forense con fama di strega e nipote di cumma’ Menghina – Mariarìt per i materani – la lamentatrice funebre più famosa e meglio pagata della regione. Chiamata per un sopralluogo sulla scena di un delitto, Viola si trova di fronte a un uomo con la testa spaccata, letteralmente, in due. È un ingegnere di ori­gini lucane che da tempo abita al Nord, tornato al paese per affari.  L’universo femminile domina questo romanzo in cui sulle donne del Sud aleggia il destino delle streghe della tradizione folkloristica. Spaventano se escono dagli schemi o se seguono il proprio istinto, e provocano paura e diffidenza negli altri. Come Viola, si portano dentro dolore estremo, e profondi sensi di colpa, ma conoscono la fatica, sanno sopportare pesi incredibili sulla testa come gli asini e troppo spesso vivono all’ombra dei loro uomini.
L’autrice
Piera Carlomagno è giornalista professionista e scrive su «Il Mattino»; con l’ul­timo romanzo Una favolosa estate di mor­te, edito da Rizzoli, ha vinto il Premio Romiti di «Ombre», sezione Emergenti, al Caffeina Festival di Viterbo. È direttrice artistica del SalerNoir Festival che nell’estate del 2021 giunge alla settima edizione. È laureata in cinese e ha tradotto un’opera teatrale del Premio Nobel Gao Xingjian.

‘Libro copertina’ della settimana è Marino Magliani, Il cannochiale del tenente Dumont, L’Orma.

«Perché disertore non significa mica sbandato, uno sbanda e bene o male si risolve, ma disertare è qualcosa che non finisce, diventa una missione, una carriera. Un grado. A uno dovrebbero scriverlo sulla pietra. Gerard Henri Dumont. Disertore». Estate 1800. Tre soldati napoletani stanchi della guerra. Alle loro spalle la campagna d’Egitto e i suoi inferni, leniti appena dalla scoperta di una nuova, dolce droga: l’hascisc. Travolti dalla baraonda di Marengo – «la battaglia che alle cinque era persa e alle sette era vinta» -, disertano e si danno alla macchia. Sulle tracce dei tre si mettono gli emissari del dottor Zomer, un medico olandese che ha orchestrato un singolare «esperimento sanitario» per indagare gli effetti della nuova sostanza. Smarriti in un paesaggio ligure che pullula di spie e uniformi ormai tutte indistintamente nemiche, Lemoine, Dumont e Urruti – un capitano erudito, un tenente sognatore e un rude soldato basco – incontrano sulla propria strada amori difficili, illusioni perdute e la gioia del sole. Scopriamo così la libertà di scrollarsi di dosso la storia per inseguire la vita fatta di attimi e di scelte. Forte di una prosa di precisa bellezza, Marino Magliani dirige una narrazione mossa e visionaria, alternando la velocità della grande avventura all’ampio respiro della pittura di paesaggio.

Loriano Macchivelli, 8 indagini ritrovate per Sarti Antonio, Sem – Società editrice milanese
Sarti Antonio, poliziotto onesto e tenace, è un antieroe umanissimo, dotato di straordinaria memoria, amante del caffè e affetto da colite cronica. Vive a Bologna, dove si svolgono la maggior parte delle indagini che – volente o nolente – è costretto ad affrontare. In questi racconti scopriamo «frammenti» del suo passato, ma anche illuminanti lampi sul nostro presente, a dimostrazione che l’universo del protagonista è una copia fedele di quello in cui ognuno di noi abita.

Venerdì 7 maggio

Luca Pollini, La mia storia suona il rock, Tempesta Editore
Più di mezzo secolo di musica, dagli anni Sessanta a oggi, che s’intreccia inevitabilmente alla storia, che muta con il passare del tempo, delle mode, delle generazioni; ascoltata alla radio e su uno giradischi, suonata durante un’occupazione, una manifestazione o all’interno di un palasport, copiata su una musicassetta o un cd-rom, duplicata su un file, vista sul monitor di uno smartphone. Oltre che un percorso storico, questo libro vuole essere anche un omaggio alla musica, linguaggio universale che tutti sono in grado di comprendere. “I Beatles aprono una consapevolezza della cultura giovanile, quella che essere giovani non significa più vivere in seconda linea rispetto ai genitori e che si può essere protagonisti del presente. Fanno una trasformazione epocale da un punto di vista culturale, oltre che musicale. La loro maniera di vestire, di pettinarsi, di comportarsi. Sono i nuovi modelli in cui i ragazzi cominciano a identificarsi. Pop heroes” (Carlo Massarini)

“…Questo non è un libro di critica musicale, né una storia della canzone. Questo libro è solo un percorso – storico, sociologico, musicale, artistico, politico… […] soggettivo: il mio, quello dei miei anni. È la colonna sonora della mia storia, fatta non solo di rock e buona musica italiana, perché nelle mie orecchie è entrato di tutto: dal rock sopraffino al tormentone estivo; dalla discomusic alla canzone politica.[…] La musica, con le sue canzoni e i suoi personaggi, svolge una funzione importantissima per la memoria sociale, diventando una vera a propria fonte di informazioni storiche, un prezioso strumento per il ricordo e la ricostruzione di avvenimenti, usanze, sentimenti diffusi in particolari periodi”. (Luca Pollini).

Milanese amante del mare, Luca Pollini è cresciuto e si è formato nel bel mezzo degli anni Settanta. Unisce l’attività di giornalista a quella di scrittore e autore. Ha scritto dappertutto – anche sui muri – e pubblicato numerosi saggi di storia contemporanea. Per Tempesta ha scritto Gianni Sassi, il provocatore (2019), biografia di un protagonista della cultura italiana tra la fine anni Sessanta e i primi Novanta. Tra i suoi ultimi lavori: Oggetti smarriti – Piccolo catalogo delle cose perdute (Morellini); La trasgressione necessaria (Mimesis), biografia del fondatore di Re Nudo Andrea Majid Valcarenghi. Collabora con mensili e quotidiani, scrive per il teatro e cura il sito www.retrovisore.net. Crede nel rock’n’roll e rimpiange il Parco Lambro (inteso come Festival).

Martedì 11 maggio due sorprese. Luigi Capuana nella nuova edizione di Alessandro Polidoro Editore, con la prefazione di Giulia Ciarapica e per Mondadori, Romana Petri, dopo il successo di Pranzi di famiglia torna a raccontarci Lisbona e le sue ombre e i suoi intrighi. Quest’ultima è ‘Libro contro copertina’

Romana Petri, La rappresentazione, Mondadori

Lisbona. Dopo la mostra in cui la pittrice Albertini ha ritratto l’intera famiglia del marito, la coppia è costretta a trasferirsi a Roma. Gli “sgorbi” hanno divertito solo Rita (la figlia nata deforme e che la madre Maria do Ceu ha fatto rattoppare chirurgicamente più volte). La Albertini d’altro canto se ne frega: detestava i silenziosi pranzi di famiglia della domenica. Quando entra in gioco un abile gallerista di Milano è il successo, soprattutto a partire da una serie di quadri su santa Teresa d’Ávila. Non solo: i critici notano che – basta guardarli con attenzione – quei quadri prendono vita. Pittrice ormai ricca e famosa, la Albertini potrebbe finalmente vivere una bella vita con il marito Vasco, abituato, a differenza di lei, ad avere un patrimonio alle spalle. E tuttavia il rapporto coniugale si complica, innescando una sorta di conflitto che è al contempo torbida sfida e luminoso riscatto. È forse l’amore solo una “rappresentazione”? In un continuo, drammatico andare e venire tra Roma e Lisbona, la Albertini si prepara a combattere, a crescere, a guardare al di là dello specchio in cui ha rischiato di vedersi prigioniera: lo specchio dei glaciali, interminabili e quasi invincibili silenzi. Romana Petri si muove con insinuante agilità fra l’ottusità dei rituali famigliari, il teatro morbido e morboso della bellezza di Lisbona e il gesto rivelatore e magico dell’arte. Passione, scandaglio di anime, saga famigliare, La rappresentazione è un romanzo che esplora i suoi confini, e li supera.

Luigi Capuana, Profili di donne, Alessandro Polidoro editore
Profili di donne è la prima raccolta di racconti di Capuana, uscita nel 1877. Uscirà per Alessandro Polidoro Edizioni, con la prefazione di Giulia Ciarapica. In questo testo Capuana fece confluire il suo interesse per la psicologia e i “fatti umani”, in particolare verso la psiche femminile. Dopo il soggiorno romano del 1875 Luigi Capuana tornò a Mineo per lavorare al suo primo volume di novelle, stampato a Milano nel 1877: Profili di donne. In questo lavoro lo scrittore siciliano fece confluire, oltre alla sua attività di critico letterario, i suoi studi sulla psicologia femminile, tesa a ricostruire, riconoscere e interpretare in chiave narrativa lo straordinario: quel misto di situazioni misteriose e personaggi enigmatici di cui sono costituiti i “fatti umani”. Così, Delfina, Giulia, Fasma, Ebe, Iela e Cecilia diventano occasione per Capuana per provare a raccontare ciò che l’occhio vede e assecondare, tra storie d’infedeltà, amori non ricambiati o idealizzati, il dichiarato desiderio di realizzare un’opera d’arte il cui unico intento è raffigurare sensazioni vere, sentimenti veri, dolori veri e renderli, come dicevano i pittori suoi contemporanei, schiettamente, sinceramente.

Scroscio di pagine: musica del tempo!

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