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Flavio Oreglio

Teatro e opera Sabato 6 aprile a Chiaramonte Gulfi con il recital "Catartico!"

La sua è una comicità intensa e fulminante, grazie ai veloci tratti della sua scrittura breve: coincisa e senza fronzoli. E’ proprio questa la cifra stilistica di Flavio Oreglio, l’artista milanese che sabato 6 aprile alle ore 20.30 chiude con il recital “Catartico!” la prima stagione del nuovo Teatro Leonardo Sciascia di Chiaramonte Gulfi fortemente voluta dall’amministrazione comunale.
La stagione del Teatro Leonardo Sciascia, firmata da Mario Incudine con il coordinamento artistico all’Associazione culturale Donnafugata 2000 nelle persone di Costanza Di Quattro, Vicky Di Quattro e Clorinda Arezzo, si conclude con un bilancio più che positivo (tutto esaurito ad ogni replica). Una soddisfazione doppia per i risultati raggiunti in così poco tempo dal neonato teatro, il primo teatro comunale di Chiaramonte Gulfi nato all’interno della ex Chiesa di San Francesco per volontà di un’Amministrazione comunale virtuosa che va in controtendenza con quanto accade nel resto del Paese, dove cinema e sale teatrali sempre più spesso vengono prima abbandonate e poi trasformate in esercizi commerciali.

Flavio Oreglio

«Sono molto soddisfatto e orgoglioso – ha detto il sindaco Sebastiano Gurrieri -, non solo di aver realizzato il primo vero teatro a Chiaramonte Gulfi, un’opportunità formativa, culturale e aggregativa che contribuisce alla crescita culturale e sociale della comunità, ma anche per la risposta ricevuta dal pubblico, non solo di Chiaramonte, ma accorso da ogni parte del territorio ragusano, che ha apprezzato la programmazione di questa prima stagione. Onore al merito e alla professionalità di Mario Incudine e Costanza Di Quattro che hanno saputo impaginare una stagione piccola, per numero di spettacoli, ma di altissima qualità, riuscendo ad intercettare i più svariati gusti del pubblico. A Chiaramonte Gulfi quest’anno abbiamo avuto il piacere di ospitare sul nostro palcoscenico due grandi mattatori del teatro come Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina, artisti nazionali del calibro di Marianella Bargilli per il teatro e Ron per la musica, solo per citarne alcuni. Visti i risultati, il bilancio di questo primo grande debutto per me è assolutamente positivo».

«Se Chiaramonte Gulfi ci confermerà la sua fiducia, quanto fatto fino ad ora è da considerarsi il primo step di un progetto più ampio – ha detto il direttore artistico Mario incudine – che possa dare a Chiaramonte la visibilità e l’indotto economico che merita. Il sogno che condivido con Costanza Di Quattro, infatti, prevede che il Teatro Leonardo Sciascia possa diventare un teatro di residenza, un vero e proprio polmone culturale, che possa cioè accogliere compagnie, locali e non, che qui potrebbero creare nuove produzioni teatrali. In questo modo il teatro diventerebbe l’humus sul quale innestare vere e proprie storie di successo».

Il recital di Flavio Oreglio “Catartico!”, l’ultimo spettacolo di stagione, prende spunto dall’omonima pubblicazione del 2015, un’antologia di poesie, aforismi e racconti brevi editi e inediti, da cui è nato uno show che riscopre la freschezza e la modernità di un linguaggio fatto di micro poesie (epigrammi) e di aforismi che hanno segnato il costume italiano all’inizio del nuovo millennio. Così Oreglio si districa tra le tematiche dell’oggi scoprendo quei punti “umani”, più che “politici”, che rendono ridicolo e tragicomico l’approccio e i tentativi di soluzione non riusciti dei problemi del nostro tempo. Tempo in cui, secondo Oreglio «si è perso il senso della logica, e quindi, setacciando la vita quotidiana si scoprono le nudità: cioè quegli aspetti contraddittori che ne costituiscono la faccia più pericolosa ma al tempo stesso più divertente. Nihil novum sub sole…». Oreglio insiste su questo aspetto da sempre. Irriverente senza essere offensivo, più filosofo che politico, l’artista milanese da sempre individua la “rivoluzione culturale” come tratto più importante rispetto alla semplice e banale “rivoluzione politica” fatta di volti che cambiano o che si vogliono cambiare. Oltre ai caratteristici monologhi fatti di riflessioni e pensieri rapidi, lo spettacolo propone musica e canzoni, la cifra e lo stile “musicomedians” che da sempre contraddistingue gli spettacoli di uno degli artisti considerato tra i più versatili e completi del nostro tempo.
Milanese di Peschiera Borromeo, classe 1958, Flavio Oreglio è un musicista, uno scrittore ma, anzitutto, un cabarettista. Laureato in biologia con specializzazione in ecologia, è stato insegnante di matematica e scienze. Pianista e chitarrista, cantautore e appassionato di ragtime, dal 1985 si è dedicato allo spettacolo, vincendo il Premio Rino Gaetano e pubblicando alcuni album musicali per la Cloudisque/Emi. Collaboratore di alcune personalità di spicco della comicità milanese e dialettale, come Nanni Svampa e Marina Massironi, deve la notorietà alla partecipazione, dal 2000 al programma televisivo Zelig nel corso del quale recita delle surreali poesie precedute dal tormentone «Il momento è catartico. Atmosfera, grazie». Da allora ha preso parte e numerose trasmissioni televisive (Da Glob – L’osceno del villaggio a Seven Show, da Zelig Circus a Zelig Off e Mai dire Martedì) e ha collaborato con Aldo, Giovanni e Giacomo per gli aspetti musicali di “Ritorno al gerundio” (1993), “Aria di tempesta” (1994) e lo spettacolo “Tel chi el telùn” (1999). Insieme al cantautore Luca Bonaffini ha fondato il progetto musical-teatrale Musicomedians, che si propone di riscoprire in chiave moderna lo spirito originario del Cabaret.

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