Dario Neron nello scatto di Carlo Rusca

Dario Neron nasce a Locarno nel 1987, si definisce “figlio dei postumi di Chernobyl, nonché un manovale della scrittura moderna”. A partire dal 2016 è vincitore di premi letterari e altri cesti di frutta, sino all’approdo quest’anno in casa Castelvecchi editore dove si sta preparando a conquistare l’Italia dei bar, degli ombrelloni permeabili e delle pizzerie con orario di chiusura imposti dalle misure di sicurezza causa Covid_19.
La carriera artistica ha in parte sostituito quella del giardiniere, macchinando di nero il pollice verde.  È sempre nel 2016, grazie al primo posto al Premio inediTo – Colline di Torino, nel contesto del salone del libro della città sabauda, dove è stata premiata la sua opera esordiente, Doctor Reset, pubblicata da il Camaleonte edizioni.

Il libro

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A due anni dalla sua prima pubblicazione esce l’opera seconda, fedele alla linea e con una nota umoristica più acuta, delle parti di improvvisazione quasi jazzisitica (cit. Beppe Donadio) e anche questa volta, un conto alla rovescia per lo sfacelo del protagonista. Sempre ambientato in una metropoli senza nome, questa volta si legge dell’estate, di grandi piogge e di un sole cocente, in quella Babilonia moderna che potrebbe essere una città occidentale qualsiasi, governata dal denaro e dai suoi schiavi, che si distinguono in classi di chi di soldi ne ha tanti o pochi. È del 2020 Franco Toro. L’uomo più bello del mondo, che sarà presentato in diretta sull’asse Sicilia Svizzera, nella pagina del gruppo Facebook “Quelli che… Letto, riletto, recensito!

L’evento

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