“Solo l’amore conta”, a Catania l’omaggio a Pasolini di Nicola Costa
La Cgil di Catania apre la stagione congressuale con uno spettacolo-dedica al grande Pier Paolo Pasolini. “Solo l’amore conta”, in calendario sabato 26 novembre alle 20.30 nel chiostro di via Crociferi 40, organizzato dalla Cgil Catania, con ingresso gratuito, in collaborazione con l’associazione Iterculture, è uno spettacolo teatrale, scritto e diretto da Nicola Costa, un reading condiviso dall’attore e regista catanese con l’attrice e cantante Alice Ferlito. Gli assistenti alla regia sono Conny La Cava e Tiziana D’Agosta.
«Abbiamo scelto di aprire la nostra nuova stagione congressuale che a Catania culminerà con l’appuntamento di gennaio, proprio con questa iniziativa che onora la memoria di Pasolini – sottolinea il segretario generale della Cgil Catania, Carmelo De Caudo – nell’anno in cui se ne celebra il centenario di nascita. Ma con questa scelta vogliamo sopratutto celebrare i valori di tutti coloro che credono fermamente alla potenza dell’arte unita alla libertà di pensiero e di espressione. Il sindacato ringrazia di cuore autore e attori che presteranno la loro opera in un momento storico così delicato eppure così bisognoso di pensiero profondo, di voci di denuncia e di bellezza».
Scrive nella sua nota di regia l’autore Nicola Costa: «Io ed i miei colleghi sulla scena ci limiteremo semplicemente a fare teatro, esattamente come accade tutte le volte che siamo chiamati a farlo. E lo faremo nel rispetto della parola scritta e recitata che, meglio di tante altre usate a vanvera in riti di circostanza, testimonia l’unico rito caro a Pasolini: quello teatrale. Racconteremo il sentimento di un profeta letterario che, attraverso uno studio durato più di un anno in cui ho riletto molte delle opere di Pasolini, rivisto i suoi film, ascoltato interviste e testimonianze di chi lo ha conosciuto da vicino, è emerso in modo nitido e che ancora oggi è possibile raccontare sulla scena, al di là dell’aspetto intellettuale, poetico, di contestazione e di scomodità che la sua forte presenza nella società inevitabilmente creava».
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