A Catania la world music made in Sicily di Eleonora Bordonaro
Il viaggio di Moviti ferma, il fortunato album della cantautrice paternese Eleonora Bordonaro – uno dei cinque album in dialetto più belli dell’anno, secondo la giuria delle Targhe Tenco – riprende da dove l’emergenza sanitaria lo aveva bloccato nel marzo scorso, ovvero da Catania, città a cui è dedicato e dove, domenica 13 settembre, nell’ambito dell’11a edizione del “Marranzano world fest”, sarà finalmente presentato dal vivo in full band in una serata-evento ricca di ospiti.
Eleonora Bordonaro si conferma una delle artiste più rappresentative della cultura siciliana, tanto che il 12 settembre ritirerà, al castello di Donnafugata a Ragusa, il Premio ai Saperi delle donne, dedicato alle musiciste. La manifestazione è a cura di Marinella Fiume e Fulvia Toscano, in collaborazione con Comune di Ragusa, Casa delle donne, Case della memoria, Fidapa Ragusa. Con lei saranno premiate anche Rosalba Bentivoglio, Rita Botto, Miriam Palma e Gianna Di Martino.
L’appuntamento per la presentazione live di Moviti ferma è alle 21 all’Arena Adua di Catania (Prevendita Circuito BoxOffice Sicilia www.ctbox.it – Per info e programma completo: Info@ame.ct.it, www.marranzanowordfest.org). Sul palco: Eleonora Bordonaro: voce; Puccio Castrogiovanni: marranzano, plettri, fisarmonica, percussioni; Marco Corbino: chitarra; Michele Musarra basso; Salvo Farruggio batteria. Ospiti Sambazita, Jacarànda, Agostino Tilotta, Gaspare Balsamo.
Dal nuovo lavoro discografico omonimo, prodotto artisticamente da Puccio Castrogiovanni, prende vita Moviti Ferma, un live intimo e dirompente in cui la teatralità della lingua siciliana si scioglie nell’intreccio ritmico di marranzano e percussioni. In uno spettacolo composito e corale, Eleonora Bordonaro, costruisce connessioni artistiche per un omaggio alla creatività dell’area etnea, in cui autori e musicisti rinvigoriscono il patrimonio culturale dell’isola con i suoni della contemporaneità. Moviti ferma è un racconto individuale, intriso di femminilità, potenza e fierezza, nato da un terreno culturale fervente di desiderio di esprimersi con l’arte.
I testi originali raccontano della ricerca di equilibrio con la natura, della gabbia del corpo, della necessità di muoversi eppure del desiderio di restare fermi, radicati, delle sfide e del modo di affrontarle. Sono inni sfrenati e naïf e paesaggi struggenti di umanità perduta. Un concerto ritmico, sensuale, energico, teatrale nei contenuti e leggero per attitudine. Come su una macchina del tempo, la sequenza dei brani ci proietta di volta in volta tra il calore delle nostre memorie ataviche così come tra i sussulti di un elettrizzante futuro.
La stessa composizione della band dal vivo rivela quella necessità di stare a cavallo tra gli strumenti tradizionali e i suoni contemporanei. Mentre Puccio Castrogiovanni, Marco Corbino e Salvo Farruggio rispettivamente marranzano, chitarra e batteria, provengono da I Lautari (la più conosciuta folk band siciliana), Michele Musarra al basso, forte dell’attività di produttore e dell’esperienza ne IPercussonici, gioca con l’elettronica e il groove.
I testi di Moviti Ferma nascono dalla forza creativa di tanti artisti che rappresentano una città curiosa e vivace: Biagio Guerrera poeta, Carmelo Chiaramonte chef, Marinella Fiume, linguista, ex sindaca, Gaspare Balsamo e Giovanni Calcagno attori, Saro Urzì gestore dello storico locale Nievski. Con ognuno si è lavorato ad una storia di desiderio e comunità.
E i testi hanno incontrato i musicisti che hanno vestito di note i pensieri e ne hanno fatto immagini, forse teatro, forse cinema.
Innanzitutto, Cesare Basile che più di tutti ha raccontato gli ultimi incrociando il blues, la musica africana e il cantautorato in un siciliano vero e raffinatissimo, Michele Musarra fonde musica popolare, trance e reggae, Agostino Tilotta, anima degli Uzeda, storica noise band catanese. I Lautari che da trent’anni riscrivono la tradizione folk siciliana con un suono compatto, semplice e raffinato. E poi le orchestre giovani, cioè Sambazita, laboratorio permanente di percussioni specializzato in repertorio di afrosamba, e Jacaranda Piccola Orchestra Popolare dell’Etna, con il trascinante suono folk acustico. Fabrizio Puglisi e Giovanni Arena, hanno invece portato la visione jazz e contemporanea alla melodia di un valzer popolare.
«Nel mio paese, Paternò, muvirisi non significa muoversi, ma restare. Un ossimoro, della lingua e del pensiero, che svela l’atavico dualismo tra evolversi o resistere, tra partire e restare. Tra il desiderio di andare e la condanna all’immobilità. Per fortuna. Di questo e di corpo e di desiderio parla Moviti ferma. È nato in Sicilia e racconta la creatività di una terra che resiste, non si adagia sulle brutture di questi tempi incerti, ma pulsa di vita attraverso la musica. È un disco corale, la cui ispirazione è condivisa. Generato dalla necessità si sentirsi parte di un mondo affettuoso. È un racconto individuale reso possibile dal sostegno di una collettività, che ne rappresenta forza e paesaggio. È un pensiero alla mia generazione che è andata via credendo di essere libera di scegliere il proprio mondo. Si è ritrovata spezzata per sempre. Perché chi è libero lo è anche di tornare».
Interprete e cantautrice siciliana, Eleonora Bordonaro si occupa di musica popolare e, dopo aver sperimentato le molteplici possibilità espressive della voce, ricerca e interpreta canti siciliani di tradizione orale, dalla poesia popolare a quella dei cantastorie, dal repertorio contadino a quello sacro, con particolare attenzione al racconto del mondo femminile. Moviti ferma, il suo secondo album da solista, incarna una world music d’autore in cui testi originali e ritmo di marranzano e percussioni si fondono a rappresentare l’anima dell’Isola in continua evoluzione. L’album è prodotto dall’etichetta Finisterre.
Del 2017 è Cuttuni e lamé. Trame streuse di una canta storie, con la produzione artistica di Puccio Castrogiovanni, di cui è anche autrice e compositrice. In tredici tracce, l’album alterna testi tradizionali e originali, componendo un mosaico di suggestioni arricchito dalla partecipazione dei musicisti siciliani di maggior talento, da Alfio Antico a I Lautari, da Seby Burgio a Mario Incudine.
Si interessa alla riscoperta del prezioso patrimonio poetico nel gallo italico di San Fratello, Messina cioè tratta del Lombardo di Sicilia, fusione di lombardo, piemontese, ligure e provenzale. Dialetti del nord che, uniti, risuonano ancora in Sicilia a più di mille anni dall’arrivo nell’isola dei primi coloni al tempo dei Normanni.
Nel percorso di esplorazione delle isole linguistiche ancora vive in Sicilia, ha preso parte al progetto Skanderband, ideato da Michele Lobaccaro dei Radiodervish che lavora sul repertorio Arbereshe e sulle contaminazioni con quello popolare italiano. Nel 2013 ha inciso La custodia del fuoco con il Majarìa Trio, in cui si rielabora il repertorio tradizionale siciliano e i testi delle raccolte ottocentesche di Lionardo Vigo, Giuseppe Pitrè e Salvatore Salomone Marino in chiave etno jazz.
Vincitrice della sezione musica del Premio letterario “Salva la tua lingua locale”, promosso dall’unione delle Pro Loco d’Italia. Dal 2008 è cantante solista dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, diretta da Ambrogio Sparagna.
Ha fondato, insieme a Giovanni Calcagno, la Casa Museo del Cantastorie di Paternò, centro di produzione e creazione dell’arte della narrazione, che ospita una esposizione permanente dedicata alla tradizione dei cantori popolari della famosa scuola etnea. Ha preso parte alla prima italiana dell’opera I was Looking at the ceiling and then I saw the sky del compositore John Adams eseguita dal PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble, insieme a David Moss all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Si è esibita a Umbria Jazz , Fiesta Des Suds di Marsiglia, Auditorium Parco della Musica di Roma, Les Trois Baudets di Parigi, Teatro Franco Parenti di Milano, Palais des Festivals di Cannes, Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana, Festival dei Due Laghi, Messapia Jazz Festival, Festival Mundus, Teatro Nuovo Montevergini di Palermo, Catania Folk Festival, Brass Jazz Club di Catania e in tour in Russia, Francia, Spagna, Svizzera, Germania, Iraq e Yemen. Recentemente alcuni suoi concerti sono stati trasmessi da Rai Radio3, Rai International, Al Jazeera International, Iraqi Media Network, TV2000 e Radio Popolare. Dalla vocalità duttile ed intensa, canta in italiano, siciliano, portoghese, inglese, spagnolo e gallo-italico. Scrive in siciliano.
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